Focus On 25 novembre 2024

Economia circolare: una leadership multi-filiera

Economia circolare, a che punto siamo? Quali sono i settori chiave? Cosa possono fare le filiere per migliorare la produttività?
  • L'economia circolare è un modello di produzione e consumo che genera produttività e competitività, garantendo efficienza energetica, economie di scala e maggiore sostenibilità ambientale.

  • Investire in un approccio circolare porta, infatti, numerosi vantaggi tra cui la riduzione dei costi di produzione, il miglioramento dell'impronta carbonica e un più semplice accesso al credito. In particolare, accompagnare investimenti nel green con un processo di digitalizzazione permette alle imprese di aumentare la propria produttività del 14%. Tuttavia, permangono ostacoli all'adozione, soprattutto per le imprese di piccola dimensione, su tutte la carenza di competenze.

  • La formazione dei dipendenti sulle pratiche sostenibili e l'adozione di nuove tecnologie come la digitalizzazione e l'intelligenza artificiale sono cruciali per il successo dell'economia circolare. Questo cambiamento culturale e tecnico può incentivare un miglioramento delle pratiche aziendali.

  • La circolarità coinvolge diverse filiere eterogenee, tra cui agroalimentare, imballaggi, tessile e abbigliamento, legno e arredo, fino alla cantieristica. Queste filiere hanno integrato pratiche circolari nelle loro fasi produttive che vanno dalla scelta di materie prime (o secondarie) più green all’impiego di energia da fonti rinnovabili, all’utilizzo della digitalizzazione per efficientare la produzione e minimizzare gli scarti, fino alla realizzazione di prodotti che durino nel tempo, possano essere riutilizzati o riprocessati.

  • La filiera è fondamentale per creare un circolo virtuoso fra diverse imprese appartenenti alla catena del valore che con l’approccio circolare possono condividere conoscenze, tecnologie, esperienze, riducendo i costi e massimizzando la produttività. In tal senso, un ruolo importante potrà essere giocato dal capofiliera, che farà da traino e da punto di riferimento per le imprese di minore dimensione appartenenti anche a filiere diverse; in quest’ottica l’economia circolare si realizza in un approccio multi-filiera.

  • Oggi, il 66,5% delle imprese italiane ha dichiarato di aver realizzato azioni di sostenibilità, con una buona propensione anche delle medie imprese e un ampio margine di miglioramento per le piccole imprese. Dal 2010, l'Italia ha accresciuto il tasso di circolarità di oltre 7 punti percentuali.

  • L'Italia è leader in Europa per l'economia circolare, con un tasso di circolarità del 18,7%, superiore alla media europea dell'11,5%. Questo primato si riflette in diverse componenti, dalla produzione e consumo alla riduzione dell'impronta carbonica e alla competitività.

  • Le imprese europee e soprattutto quelle italiane sono consapevoli dell’imprescindibilità di un approccio sostenibile e, in particolar modo, della sua componente di circolarità, sempre più evidente anche alla luce del contesto incerto geopolitico. La strada è tracciata, ora bisogna accelerare.

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Il settore del tessile e dell’abbigliamento in Italia genera €100 miliardi di fatturato e produce €30 miliardi di valore aggiunto (1,4% del PIL), impiegando circa 110mila persone. L’Italia è il terzo esportatore mondiale, con una quota di mercato prossima al 6% e un export di €61 miliardi. Il settore sta attraversando una fase di profonda trasformazione. Ai cambiamenti strutturali si aggiunge una congiuntura complessa, che contribuisce a frenare la dinamica delle esportazioni. SACE affianca le imprese con soluzioni tailor made promuovendo internazionalizzazione e innovazione.
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L’economia circolare come motore di competitività, capace di ridurre sprechi, dipendenze estere e volatilità dei mercati. Italia ai vertici europei, seconda nella classifica UE per circolarità grazie a filiere di riciclo consolidate e un elevato tasso di utilizzo circolare dei materiali. Benefici per le imprese, con risparmi significativi, supply chain più resilienti e performance migliori in termini di produzione, fatturato ed export. Nuovi modelli di business, dal Product-as-a-Service alle piattaforme di sharing, fino a rigenerazione e remanufacturing, che aprono nuove opportunità di ricavo. Ruolo strategico delle filiere, che grazie a innovazione, tecnologie digitali e collaborazione abilitano la chiusura dei cicli produttivi e rafforzano il sistema industriale.
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Un settore trainante per l’Europa, con 3,3 milioni di imprese e un valore aggiunto di €1.160 miliardi, guidato da produzione, commercio e ristorazione. Leadership italiana nel food & beverage, sesto esportatore mondiale e terzo in Europa, con filiere fortemente specializzate e prodotti simbolo riconosciuti a livello globale. Il peso dell’Italia, con €190 miliardi di fatturato, 51mila imprese e quasi 500mila occupati, che salgono a €143 miliardi di valore aggiunto considerando l’intera filiera tra produzione, distribuzione e ristorazione Produttività sopra la media UE, grazie alla specializzazione in segmenti ad alto valore aggiunto e a un export in crescita costante (+8,9% nel 2024). Mercati dinamici e nuove opportunità, dagli Stati Uniti all’Asia e al Medio Oriente, con alte performance e forte domanda di qualità italiana. Eccellenze regionali e filiera robusta, con territori altamente specializzati e un ruolo cruciale di SACE nel supportare export e investimenti per oltre €2,3 miliardi.