Studi 24 luglio 2015

Country Risk Update: 24 - 30 luglio 2015

Snapshots: Argentina, BRICS-Cina, Iran, Messico-Petrolio, Nigeria, Polonia, Stati Uniti, Zambia.

ARGENTINA
Il governo ha deciso di aderire alla raccomandazione WTO volta a rimuovere il sistema delle Declaraciones Juradas Anticipadas (DJA). L’Argentina ha concordato un periodo di transizione fino al 31 dicembre. A partire dal 2016, i prodotti importati in Argentina non saranno più sottoposti al regime informativo in vigore dal 2012. Il sistema prevedeva l’approvazione caso per caso dei beni importati dal Ministero del commercio, in parallelo alla verifica che le merci importate corrispondessero in valore a un pari ammontare di merci in uscita dal Paese, per consentire l’equilibrio delle riserve valutarie. La rimozione della procedura consentirà una facilitazione degli scambi con l’estero. Restano le difficoltà di accesso alla valuta forte.

 

BRICS – CINA
È stata avviata formalmente a Shangai la New Development Bank, l’istituzione finanziaria dei BRICS. Il primo obiettivo è quello di promuovere gli investimenti nelle economie in via di sviluppo, controbilanciandosi al Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Mondiale. Il capitale inziale è di USD 100 miliardi e i cinque paesi fondatori (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) avranno lo stesso peso. L'istituto sarà operativo a partire dal 2016 e per aprile dell’anno prossimo si attende la concessione del primo prestito. Tuttavia si teme che frizioni tra i cinque paesi possano rallentare le procedure.

 

IRAN
Il Consiglio di sicurezza ONU ha approvato all’unanimità l’accordo sul nucleare iraniano. La risoluzione stabilisce l’annullamento di sette risoluzioni precedenti non appena l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) certificherà il rispetto delle misure previste dall’accordo da parte di Teheran. Il documento non entrerà in vigore prima di 90 giorni, salvo l’eventuale accordo su una data precedente. Seguendo lo schema dell’accordo di Vienna, la risoluzione prevede una rimozione graduale delle sanzioni. Sarà inoltre costituita una commissione congiunta Iran-P5+1 per la gestione di eventuali reclami o presunte violazioni. La Presidenza USA ha intanto presentato il testo dell’accordo al Congresso, che avrà 60 giorni per votarlo.

 

MESSICO – PETROLIO
La prima gara aperta ai privati per l’esplorazione in acque poco profonde ha ricevuto offerte congrue per soli 2 lotti su 14. Diverse major si sono ritirate dalla gara, la prima dalla nazionalizzazione del settore. La stessa Pemex ha rinunciato a concorrere al primo impegno “facoltativo” della sua storia, visto che nelle precedenti attività era coinvolta per legge. Il basso interesse è dovuto ai bassi prezzi correnti del greggio, alle criticità finanziarie legate allo sfruttamento di alcuni giacimenti e a una certa diffidenza nei confronti del sistema burocratico messicano. Lo scarso interesse si deve inoltre al lotto all’asta, che non include i giacimenti deepwater, più interessanti per le compagnie petrolifere internazionali. I due lotti sono stati assegnati a Sierra Oil & Gas.

 

NIGERIA
Il Presidente Buhari ha annunciato che per il momento il Paese manterrà i sussidi sui carburanti. Lo schema di sussidi costituisce una fonte di forte indebitamento per le casse pubbliche nigeriane. Secondo alcune stime, solo nel terzo trimestre i costi pubblici derivanti dai sussidi supereranno i USD 500 milioni. Secondo fonti diverse i pagamenti arretrati dovuti agli importatori (il Paese ha una capacità produttiva di raffinati insufficiente a soddisfare la domanda interna) ammonterebbero a una cifra compresa tra gli USD 800 milioni e 1 miliardo. Proprio il ritardo nei pagamenti aveva provocato tra maggio e giugno lo sciopero dei distributori che aveva paralizzato il Paese.

 

POLONIA
L'Italia è il sesto paese straniero per investimenti in Polonia con EUR 9 miliardi. Tra i settori di maggior presenza italiana ci sono l'automotive e il sistema bancario, ma sono oltre 1.300 le aziende a capitale italiano attive. Le caratteristiche del paese che attraggono gli investitori stranieri sono la crescita stabile (il PIL non si è mai contratto in questi anni di crisi), la domanda interna in espansione, la manodopera qualificata, l’efficiente capacità di utilizzo dei fondi europei. La posizione geografica consente di rivolgersi sia ai mercati dell’Europa occidentale che a quelli orientali. Gli investimenti aiutano anche l’export italiano verso Varsavia che nei primi cinque mesi del 2015 è cresciuto dell’8,2%.

 

STATI UNITI
Non trova una conclusione il dibattito sul futuro di US Export-Import Bank. La licenza della Export Credit Agency statunitense è scaduta a inizio mese e senza l’autorizzazione del Congresso non potrà assumere nuovo rischio, ma al massimo gestire quello in portafoglio. Le accuse mosse dai conservatori sono di agevolare alcune grandi imprese statunitensi (come ad esempio Boeing), interferendo con il libero mercato e pesando sul bilancio pubblico. Tuttavia l’agenzia ha diffuso dati che smentiscono la tesi: nel corso dell’anno fiscale 2014 sono stati trasferiti USD 674 milioni di profitti al Tesoro americano e sono stati supportati complessivamente 164.000 posti di lavoro statunitensi, anche di piccole e medie imprese.

 

ZAMBIA
L’emissione obbligazionaria in programma questa settimana da USD 1 miliardo subirà gli effetti del downgrade sovrano a B stabilito da Standard&Poor’s a inizio mese. Il Paese, secondo principale esportatore africano di rame, ha subito gli effetti della contrazione dei prezzi internazionale del metallo. Secondo l’agenzia la performance negativa della commodity potrebbe spingere il deficit fiscale al 10% del PIL quest’anno. L’emissione del debito servirà a finanziare l’aumento del deficit, ma sconterà un aumento dei rendimenti richiesti dagli investitori, che secondo alcune analisi potrebbero raggiungere il 9%, superiore all’8,6% offerto ai prezzi correnti dal bond decennale emesso nel 2014.

 

Pillole

Bolivia: Fitch ha migliorato il rating sovrano da BB- a B con outlook stabile.
Burundi: dopo mesi di rinvii si è svolto il voto presidenziale. Accuse di illegittimità da opposizioni e comunità internazionale.
Grecia: Standard&Poor’s ha migliorato il rating sovrano a CCC+. Secondo l’agenzia l’ipotesi Grexit resta tuttavia attorno al 30%.
Honduras: Standard&Poor’s ha portato il rating sovrano a B+ da B, con outlook stabile.
Islanda: Standard&Poor’s ha alzato il rating del Paese da BBB- a BBB con outlook stabile.

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