Studi 31 ottobre 2014

Country Risk Update: 31 ottobre - 6 novembre 2014

Snapshots: Area Euro, Brasile, Burkina Faso, Cina, Mozambico, Myanmar, Nigeria, Tunisia, Ucraina, Venezuela, Zambia

AREA EURO

La Banca Centrale europea ha reso noti domenica scorsa i risultati degli stress test effettuati nel corso del 2013 sulle 130 più grandi banche dell’eurozona (comprese tre banche lituane).I risultati nel complesso sono positivi e mostrano che gli interventi attuati durante la crisi sui sistemi bancari di diversi paesi sono stati efficaci e ben strutturati. Tuttavia questi interventi a sostegno dei sistemi bancari hanno avuto ripercussioni sui debiti pubblici dei paesi (ad esempio per il 41,1% del PIL per l’Irlanda. 33,6% della Grecia, il 12,5% per la Germania e il 7,7% della Spagna).

 

BRASILE

Dilma Rousseff ha vinto il ballottaggio e si conferma presidente con il 51,64% dei voti contro il 48,36% dell'avversario Aécio Neves. Il risultato testimonia tuttavia una forte polarizzazione del paese, con il Nord-Est, meno sviluppato e che ha votato in massa per la rielezione della Rousseff, e il Sud più ricco e industrializzato che ha invece appoggiato Neves. La presidente ha dichiarato che si impegnerà nel combattere l'inflazione e riportare l’economia a ritmi di crescita in grado di garantire alti livelli occupazionali e la rivalutazione dei salari. Il ritorno a una crescita robusta fronteggia tuttavia i limiti derivanti da un contesto internazionale meno favorevole (fine del super-ciclo delle commodity e del quantitative easing USA) e la necessità di aumentare gli investimenti interni.

 

BURKINA FASO

L'esercito ha annunciato lo scioglimento del governo e dell'Assemblea nazionale e ha imposto il coprifuoco notturno. È stato inoltre annunciato un nuovo organo di transizione, con poteri esecutivi e legislativi, con l'obiettivo di un ritorno all'ordine costituzionale entro 12 mesi. Il golpe è stato posto in atto dopo le violente proteste antigovernative contro la modifica costituzionale che avrebbe consentito al presidente Blaise Compaoré di ricandidarsi. Negli scontri violenti avvenuti durante la rivolta popolare precedente al golpe, una trentina di persone sono morte e almeno altre 100 rimaste ferite. 

 

CINA

Il PIL ha registrato una crescita del 7,3% su base annua nel terzo trimestre, il tasso più basso dal 2009. La dinamicainferiore alle attese potrebbe obbligare il governo a un’inedita revisione al ribasso degli obiettivi di crescita per il 2014, fissati al 7,5% annuo. Tra le cause principali del rallentamento vi è il settore immobiliare: i prezzi degli immobili sono diminuiti dell’1,3% su base annua; le vendite sono scese del 10,8% nei primi nove mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo 2013. In sostegno al settore immobiliare, la Banca centrale ha alleggerito i vincoli sui mutui per l’acquisto delle seconde case e i governi locali hanno introdotto normative di sostegno degli acquirenti di immobili.

 

MYANMAR

Il capo dell’opposizione Aung San Suu Kyi ha rifiutato la proposta sulla legge elettorale proporzionale presentata dalla maggioranza. La proposta mirerebbe a limitare una possibile affermazione elettorale dell’opposizione alle prossime elezioni del 2015, come rilevato dai sondaggi. La giunta al potere ha inoltre respinto ogni ipotesi di revisione costituzionale sulla riserva del 25% di seggi ad essa garantiti, nonché il suo potere di veto sulle riforme costituzionali. Nonostante tali resistenze al processo di transizione politica del paese, per la prima volta vi sarà un incontro tra i militari e Suu Kyi per concordare il processo di pacificazione. Un esito negativo del confronto potrebbe tuttavia condurre a episodi di protesta e a scontri con le forze dell’ordine.

 

NIGERIA

Il forte calo nel prezzo del petrolio potrebbe esporre il paese a squilibri fiscali. Il bilancio pubblico dipende per circa l’80% dalle entrate petrolifere. Il bilancio previsionale 2015 è stato adottato indicando un prezzo del greggio a USD 78 a barile. Il prezzo attuale è attorno agli USD 85-87 a barile, vicino a tale valore limite. Qualora la quotazione dovesse scendere sotto i USD 78 la Nigeria potrebbe essere costretta a ricorrere all’Excess Crude Account (ECA), il fondo cuscinetto in cui confluiscono i maggiori introiti raccolti dalla vendita del petrolio durante i periodi di quotazioni superiori al prezzo benchmark fissato in bilancio. Attualmente la disponibilità del fondo è però limitata a soli USD 4 miliardi, pari a soli tre mesi di fabbisogno finanziario del paese.

 

PETROLIO&GAS - MOZAMBICO

Il governo del Mozambico ha aperto un'asta per quindici nuovi blocchi esplorativi per l'estrazione di gas e petrolio, sia onshore che offshore. In particolare: tre blocchi nel bacino di Rovuma, nel nord del paese, conterrebbero riserve per circa 180 mila miliardi di metri cubi di gas. L'asta è la prima a tenersi sotto la nuova normativa, la quale prevede che gli investitori stranieri operino in partnership con il gruppo petrolifero statale e che almeno il 25% della produzione venga diretta sul mercato interno. L’asta è la prima dopo le contestate elezioni presidenziali. Il governo stima che il settore genererà investimenti per USD 30 miliardi. Maputo intende sviluppare l’infrastruttura per l'esportazione di Gnl, con l'obiettivo di far partire le esportazioni entro il 2018.

 

TUNISIA

Il partito laico-nazionalista Nidaa Tounes si è aggiudicato le elezioni parlamentari, conquistando 85 dei 217 seggi disponibili. Il rivale islamista Ennahda si è fermato a 69. Sarà necessario un accordo di coalizione per governare. L’opinione diffusa è che si vada verso un governo di unità nazionale onde evitare estenuanti consultazioni con i partiti minori e, soprattutto, per coinvolgere e responsabilizzare gli islamisti di Ennahda in vista di importanti riforme impopolari che saranno necessarie per il paese. Tra queste quella del sistema bancario, ormai attesa da tempo, che dovrebbe portare alla sua ristrutturazione, alla ricapitalizzazione dei tre principali istituti pubblici del Paese e all’assorbimento delle insolvenze provenienti soprattutto dal settore turistico.

 

UCRAINA

Nonostante i risultati ufficiali ancora non disponibili, le elezioni legislative sembrano aver decretato la vittoria dei partiti europeisti e filogovernativi. Il partito del premier Iatseniuk e quello del presidente Poroshenko dovrebbero infatti aver ottenuto la maggioranza. Le due formazioni hanno iniziato a discutere la possibilità di formare una coalizione. Le consultazioni parlamentari non si sono tenute nelle regioni orientali del paese che hanno indetto elezioni autonome per il 2 novembre, non riconosciute da Kiev ma appoggiate dal Cremlino. È stata invece raggiunta l’intesa sulle forniture di gas russo: la Commissione UE ha garantito i pagamenti anticipati per i primi 4 miliardi di gas che Gazprom consegnerà in Ucraina. L’accordo varrà fino a marzo 2015.

 

VENEZUELA

Nonostante i timori delle scorse settimane sul rischio defaultla compagnia petrolifera di stato PDVSA ha pagato regolarmente USD 3 miliardi di interessi obbligazionari in scadenza. La tranche si aggiunge ai USD 1,5 miliardi di inizio mese pagati su obbligazioni sovrane. Il crollo delle quotazioni petrolifere internazionali rappresentano la maggiore criticità economica per il paese, dipendente dagli idrocarburi per il 96% delle proprie entrate in valuta forte. Nel corso del prossimo triennio, tuttavia, il paese dovrà ripagare una quota annua di debito in scadenza pari a circa USD 10 miliardi, a fronte di riserve valutarie diminuite di oltre il 30% da inizio 2013 e un’economia ormai in profonda recessione: PIL 2014 stimato a -3%, e inflazione superiore al 60%.

 

ZAMBIA

Il presidente dello Zambia Michel Sata è deceduto a Londra dopo una convalescenza durata alcuni mesi. Il presidente settantasettenne era quasi scomparso dalla scena pubblica dallo scorso giugno. Il vicepresidente Guy Scott ha assunto l'incarico di presidente ad interim. Scott sarà il primo leader bianco di un paese africano da quando Frederik de Klerk lasciò l’incarico in Sudafrica nel 1994. Scott guiderà il Paese per 90 giorni, fino alle elezioni. Le origini scozzesi del presidente ad interim impediscono però la sua eleggibilità alla carica e ne escludono quindi una possibile candidatura alle prossime elezioni. 

 

 

Pillole

 

Botswana: Ian Khama è stato eletto dal parlamento a un secondo mandato presidenziale.

Cipro: Standard&Poor’s ha alzato il rating sovrano a B+ con outlook stabile.

Ghana: Standard&Poor’s ha peggiorato il rating sovrano a B- con outlook stabile.

Guernsey: Standard&Poor’s ha assegnato un nuovo rating sovrano pari a AA+.

Svezia: il paese ha riconosciuto ufficialmente lo Stato palestinese. La Svezia è l’ottavo paese UE a riconoscere la Palestina.

Uruguay: il paese andrà al secondo turno nelle elezioni presidenziali, non avendo nessun candidato superato il 50% dei voti.

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