Studi 03 ottobre 2014

Country Risk Update: 3 - 9 ottobre 2014

Snapshots: Argentina, Bulgaria, Cina, Cuba, Giordania, Libia, Petrolio, Russia, Tanzania, USA

ARGENTINA
L'Argentina ha messo a disposizione presso una banca locale USD 161 milioni per il pagamento delle cedole dei bond sui quali il paese è stato costretto al default a luglio. La Bank of New York Mellon è stata sollevata dal mandato di agente pagatore. Il giudice statunitense Thomas Griesa ha formalmente accusato l'Argentina di oltraggio alla corte, comminando al paese una multa da USD 50 mila al giorno. Quasi in contemporanea sono arrivate le dimissioni del governatore della Banca centrale Fabrega a causa delle critiche della presidente Fernandez su presunte fughe di notizie sensibili riguardanti la politica monetaria. Al suo posto sarà nominato Alejandro Vanoli, già a capo della commissione di vigilanza sulla borsa.

 

BULGARIA
Le tariffe sull’elettricità sono aumentate di circa il 10%. La compagnia di stato NEK ha accumulato debiti per circa EUR 1,5 miliardi negli ultimi tre anni. Il governo precedente, dimessosi il luglio scorso, era intervenuto due volte tagliando le tariffe nei 14 mesi precedenti per porre un freno al malcontento popolare. L’aumento arriva a pochi giorni dalla tornata elettorale del prossimo 5 ottobre, la terza in appena due anni. Il rischio è che il malcontento pubblico si ripercuota sul risultato elettorale, consegnando una maggioranza numericamente limitata e un esecutivo debole. A ciò potrebbero aggiungersi ulteriori tensioni sul settore energetico in caso di blocchi del gas russo, da cui il paese è quasi totalmente dipendente.

 

CINA
Le dimostrazioni degli studenti ad Hong Kong vanno intensificandosi. Alcune decine di studenti, hanno contestato la cerimonia dell'alzabandiera durante la festa nazionale della Repubblica. I manifestanti hanno minacciato l’occupazione degli edifici pubblici qualora non arrivino le dimissioni del governatore locale. La protesta potrebbe ripercuotersi negativamente sul sistema finanziario e sulla progressiva liberalizzazione del movimento di capitali: Hong Kong è l’hub principale per l’accesso cinese ai capitali internazionali. Per rafforzare la mobilità internazionale dei capitali, è stata recentemente avviata la connessione tra le borse di Hong Kong e Shanghai per consentire investimenti nei reciproci listini agli investitori delle due piazze.

 

CUBA
Il governo cubano ha proceduto al pagamento della rata di settembre relativa all’accordo di ristrutturazione del debito a breve termine con SACE. Il saldo della rata permetterà di aumentare il plafond SACE a circa EUR 10 mln. Gli sforzi del paese sono volti a riconquistare la fiducia dei mercati internazionali e a dare ulteriore impulso alla Ley de Inversión Extranjera, la legge, approvata a fine luglio che ha come obiettivo quello di attirare capitali internazionali. Nel 2013 l’economia cubana ha fatto registrare una crescita del 3% del PIL secondo la Commissione Economica per l’America Latina e i Caraibi (CEPAL), inferiore al 3,6% previsto dal Ministero dell’Economia a causa dei bassi prezzi del nichel e del rallentamento dei flussi turistici dall’Europa.

 

GIORDANIA
La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) ha approvato la prima strategia paese per la Giordania. Le priorità individuate su cui focalizzare i progetti di cooperazione con il governo giordano sono energia, il settore privato e le infrastrutture. Il settore energetico sarà sostenuto principalmente potenziando le energie rinnovabili – solare e eolico in particolare – riducendo la dipendenza dagli idrocarburi, il 97% dei quali sono importati. Un finanziamento di USD 25 milioni è stato stanziato per la costruzione di un impianto fotovoltaico da 20 MW. La BERS opera nel paese dal 2012 e ha già contribuito allo sviluppo di una dozzina di progetti su vari settori per un ammontare complessivo di EUR 206 milioni.

 

LIBIA
Si è svolto a Ghadames, vicino al confine algerino, un primo incontro sotto l’egida ONU tra una delegazione del parlamento di Tobruk e alcuni deputati dissidenti vicini alle forze di Misurata. Le parti si sarebbero accordate per avviare un processo politico determinato a raggiungere un cessate il fuoco. Erano tuttavia assenti rappresentanti delle milizie di Alba, veri detentori del potere nell’area di Tripoli, nonché i rappresentanti dell’opposizione moderata di Bengasi. Tali defezioni riducono la potenziale incisività di tali incontri sul processo di pacificazione. Notizie migliori riguardano invece la produzione petrolifera: la NOC ha annunciato di aver superato la quota di 900 mila b/g, superiore di circa 700 mila b/g rispetto al minimo di maggio.

 

PETROLIO
Secondo l’International Energy Agency la produzione statunitense di prodotti petroliferi liquidi potrebbe superare quella dell’Arabia Saudita entro ottobre, superando i 9,5 milioni b/g e rendendo gli USA il maggiore produttore al mondo. La produzione di greggio potrebbe raggiungere i 9 milioni b/g entro la fine dell’anno. La crescita della produzione statunitense sta rimodellando il panorama energetico internazionale: la Nigeria, quinto importatore di greggio negli USA dieci anni fa, è diventato il primo produttore a interrompere totalmente l’export di petrolio nel paese. Il calo dei prezzi del greggio potrebbe tuttavia costituire un limite all’espansione USA: prezzi a lungo sotto USD 90/b potrebbero infatti disincentivare la produzione dai giacimenti più costosi.

 

RUSSIA
Il crollo del rublo ai minimi storici contro il dollaro e l’euro ha aumentato i timori sulla possibile reintroduzione di controlli al movimento dei capitali in Russia. La valuta russa è scesa oltre RUB 44,40 contro il paniere dollari-euro di riferimento. La contrazione è determinata dall’ampio deflusso di capitali e dall’economia in rallentamento; il ministero dell’Economia ha aumentato a USD 100 miliardi le stime sui deflussi attesi per l’intero 2014, il 64% in più del 2013. Un ulteriore calo delle quotazioni petrolifere potrebbe a sua volta incidere negativamente sulle previsioni di crescita economica, già rivista al ribasso a causa delle sanzioni USA e UE. La Banca centrale russa ha tuttavia negato che sia allo studio la reintroduzione di controlli sui capitali.

 

STATI UNITI
Dopo diversi mesi di trattative è stata rinnovata la licenza all’Export Credit Agency americana US EXIM Bank. La licenza, in scadenza a fine settembre, è stata prolungata fino a giugno 2015, approfittando del voto sul finanziamento al governo federale. Tra nove mesi il confronto sull’ECA riprenderà e qualora i Repubblicani dovessero ottenere la maggioranza del Senato nelle elezioni del 4 novembre, potrebbe essere più difficile ottenere ulteriori rinnovi, se non con l’imposizione di vincoli quali l’abbassamento del limite di credito o l’introduzione di un audit committee.

 

TANZANIA
Il presidente uscente e i partiti politici rappresentati in parlamento hanno raggiunto un accordo sulle regole per le elezioni presidenziali del 2015, rinviando la revisione costituzionale vista l’impossibilità di completarla entro i tempi disponibili. Sebbene l’idea di riformare la costituzione fosse condivisa, i partiti sono rimasti discordi sull’assetto istituzionale per i governi regionali di Zanzibar e Tanganika. Nonostante i ritardi istituzionali, continuano le aperture del paese agli investimenti esteri: sono stati rimossi i limiti sugli investimenti esteri nella borsa di Dar es Salaam. Gli investitori stranieri potranno ora acquistare partecipazioni azionarie senza dover sottostare a quote limite (precedentemente fissata al 60% delle quote azionarie). Pillole Cambogia: Standard&Poor’s ha ritirato il rating sovrano per mancanza di interesse dei mercati. Myanmar: è stata approvata preliminarmente l’apertura all’operatività nel paese a nove banche estere, tutte del sud-est asiatico. Pakistan: il governo ha annunciato il rinvio del taglio ai sussidi energetici – richiesti dal FMI – a causa delle tensioni sociali correnti.

 

 

Pillole 

 

Cambogia: Standard&Poor’s ha ritirato il rating sovrano per mancanza di interesse dei mercati.

Myanmar: è stata approvata preliminarmente l’apertura all’operatività nel paese a nove banche estere, tutte del sud-est asiatico.

Pakistan: il governo ha annunciato il rinvio del taglio ai sussidi energetici – richiesti dal FMI – a causa delle tensioni sociali correnti.

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