Rischio paese Studi 21 febbraio 2014

Country Risk Update: 21 - 27 febbraio 2014

Snapshots: Alluminio, Argentina, Cina, Eurozona, Iran, Libano, Libia, Nigeria, OCSE, Paraguay, Ucraina

ALLUMINIO
Tre dei maggiori produttori globali – Rusal, Rio Tinto ed Alcoa – hanno annunciato tagli alla produzione in ragione dei bassi prezzi e dell’eccesso di offerta sul mercato. I prezzi praticati al London Metal Exchange per la consegna a tre mesi hanno toccato USD 1.765 per tonnellata, il 43% in meno rispetto ai picchi raggiunti nel 2008. Rusal ha annunciato che nel 2013 la sua produzione è calata di oltre 300 mila tonnellate (pari al’8%) e scenderà di un valore simile anche quest’anno. Alcoa ha ridotto la produzioni di 551 mila tonnellate, pari all’1% dell’offerta globale. L’eccesso di capacità produttiva continuerà a mantenere i prezzi relativamente bassi anche in caso di aumento della domanda.

 

ARGENTINA
Permane l’incertezza valutaria nel paese. Il governo ha annunciato un blocco della vendita di valuta forte alle società importatrici per 90 giorni. La nuova misura, di cui non si conoscono i dettagli, impone che siano le stesse compagnie a procurare autonomamente la valuta necessaria per le proprie operazioni, finanziandosi dalle case madri estere o collocando debito estero. Il nuovo regime dovrebbe riguardare solo le grandi imprese e dovrebbero restare escluse dal provvedimento le PMI. La Banca Centrale si aspetta un aumento delle riserve nel periodo di vigenza della misura di USD 4-6 miliardi.

 

CINA
La Banca Centrale cinese (PBoC) è intervenuta sul mercato monetario per drenare liquidità offrendo USD 7,9 miliardi di pronti contro termine a 14 giorni. L’asta repo è la prima da otto mesi e intende porre freno alla crescita superiore alle attese del credito bancario, arrivato a gennaio a quota USD 218 miliardi. La decisione della PBoC tende inoltre ad innalzare gradualmente il costo del denaro, riducendo il ricorso all’indebitamento delle aziende e scoraggiando le attività di shadow banking, considerate pericolose per la stabilità del mercato finanziario.

 

EUROZONA
Il 2013 si è chiuso con risultati eterogenei per le principali economie dell’Eurozona. All’andamento positivo del PIL della Germania (+0,5%), si affiancano il dato modesto della Francia (+0,2%) e quelli molto negativi di Spagna e Italia (rispettivamente -1,2% e -1,9%). Le previsioni per il 2014 mostrano un’area euro ancora fragile: la crescita attesa dell’intera area per il PIL sarà dell’1%, dopo il -0,4% del 2013. La Germania sarà ancora una volta il traino (+1,6%) mentre la crescita degli altri paesi sarà inferiore all’1%. I rischi da evitare sono la deflazione e il rallentamento dell’economia causato dalle difficoltà dei paesi emergenti.

 

IRAN
Il FMI ha annunciato gli esiti della sua visita nel paese, la prima dall’introduzione delle sanzioni del 2011. Secondo gli analisti del Fondo l’accordo provvisorio concluso con i P5+1 ha migliorato le prospettive economiche per il biennio 2014-2015, con il PIL previsto in crescita dell’1-2% nel 2014-15, e ridotto le spinte inflazionistiche (la crescita dei prezzi è passata dal 45% a luglio 2013 al 30% di dicembre). Resta tuttavia necessario un consolidamento delle politiche fiscali alla luce del declino delle revenues dal petrolio, nonché l’adozione di una politica monetaria più restrittiva ed una riforma dei sussidi pubblici.

LIBANO
È stata annunciata la formazione di un nuovo governo. Si interrompe in tal modo lo stallo politico durato dieci mesi, dopo le dimissioni del primo ministro Najib Mikati a marzo 2013. Il nuovo esecutivo sarà guidato da Tammam Salam, già incaricato ad aprile 2013, ma incapace di formare un governo durante gli ultimi mesi a causa della rivalità tra il partito 8 Marzo (supportato dagli Hezbollah sciiti) e il partito 14 Marzo (a maggioranza sunnita). Il nuovo governo dovrà organizzare le nuove elezioni presidenziali e parlamentari e soprattutto limitare le divisioni settarie tra Sciiti e Sunniti, amplificate dal conflitto siriano e dall’appoggio dei due partiti di governo rispettivamente al regime di Assad ed all’opposizione.

 

LIBIA
Il paese è andato al voto per eleggere la nuova Assemblea Costituente. La nuova Assemblea sarà composta da 60 membri ed avrà 120 giorni per redigere la nuova Carta. Il voto arriva dopo le contestazioni riguardanti il Congresso Nazionale Libico (CNT) e l’ipotesi di prolungarne il proprio mandato (scaduto il 7 febbraio). In seguito a tali proteste popolari il presidente del CNT ha annunciato che il voto per il nuovo parlamento sarà successivo all’emanazione di una nuova legge elettorale, prevista per marzo. La decisione di posticipare lo scioglimento del Congresso ha alimentato la reazione di alcuni gruppi di miliziani che hanno minacciato di arrestare i membri di quel consesso qualora non si fossero immediatamente dimessi.

 

NIGERIA
Il presidente Goodluck Jonathan ha sospeso dall’incarico il governatore della Banca Centrale Lamido Sanusi, accusandolo di “incuranza finanziaria”. Il governatore, il cui mandato sarebbe scaduto a giugno, aveva accusato di frode la compagnia petrolifera nazionale NNPC, imputandole mancati trasferimenti nelle casse dello stato di proventi dal petrolio per USD 20 miliardi. A sostituirlo sarà il vicegovernatore Sarah Alade. Subito dopo l’annuncio della sospensione, la Naira si è deprezzata del 4% sul dollaro, toccando il minimo storico di 169 NGN per dollaro prima che gli scambi valutari fossero interrotti. Per essere valida, la sospensione necessita della conferma del senato, non scontata viste le defezioni recenti nella maggioranza governativa.

 

OCSE
Secondo il rapporto OCSE Going for Growth 2014, presentato al G20 di Sidney, il ritorno alla crescita economica globale richiederà un ambizioso piano di riforme strutturali finalizzate a incrementare l’efficienza del settore pubblico e semplificare la regolamentazione dei mercati. Elemento di particolare sensibilità per le prospettive di crescita è l’alto tasso di disoccupazione in Europa e, per alcuni paesi tra cui l’Italia, l’eccessiva disuguaglianza dei redditi. Si registrano comunque progressi negli ultimi cinque anni nell’adozione delle riforme necessarie da parte dei paesi osservati. Nonostante il rallentamento degli ultimi due anni, gli interventi registrano un passo superiore a quello ante crisi.

 

PARAGUAY
Il Ministro delle Opere Pubbliche ha annunciato lo stanziamento di USD 500 milioni per investimenti in opere pubbliche. I fondi saranno destinati per lo più ad infrastrutture viarie, sia per la manutenzione di opere esistenti sia per la costruzione di nuovi progetti. Il programma include il miglioramento dei collegamenti con il Brasile. L’obiettivo del governo è aumentare gli investimenti a 1 miliardo di dollari all’anno per il 2015. I nuovi investimenti saranno finanziati attraverso un mix di cooperazioni pubblico-privati, di emissioni di bond sovrani e di prestiti da organizzazioni internazionali quali la Banca Interamericana di Sviluppo.

 

UCRAINA
Continuano sempre più cruenti gli scontri a Kiev. L’Unione Europea ha annunciato l’adozione di sanzioni che includerebbero la revoca dei visti ed il congelamento dei beni dei responsabili delle violenze, tra i quali lo stesso Yanukovich. Gli USA hanno già adottato misure analoghe. Yanukovich ha annunciato il raggiungimento di un’intesa provvisoria con l’opposizione e l’UE, i cui dettagli devono ancora essere resi noti. Pressioni arrivano tuttavia dalla Russia: Medvedev ha dichiarato la non disponibilità russa a collaborare con un governo che non sia “legittimo” ed “efficace”. Standard&Poor’s ha intanto abbassato ulteriormente il rating sovrano a CCC, paventando esplicitamente il rischio default per il paese.

 

Pillole

 

Italia: Moody’s ha migliorato l’outlook sul rating sovrano del paese, portandolo da negativo a stabile.
Mozambico: Standard&Poor’s ha tagliato il rating sovrano del paese da B+ a B, mantenendo un outlook stabile.
Paraguay: Moody’s ha alzato il rating sovrano, portandolo da Ba3 a Ba2, con outlook positivo.
Rep. Centrafricana: La Francia rafforzerà il proprio contingente militare nel paese, inviando ulteriori 400 soldati.
 

 

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