Studi 18 luglio 2014

Country Risk Update: 18 - 24 luglio 2014

Snapshots: Bielorussia, BRICS, Cuba, Ghana, India, Iran, Iraq, Minerale di ferro, OMC, Portogallo, Shipping, UE-USA-Russia

BIELORUSSIA
Le riserve valutarie sono aumentate per la prima volta nel 2014 grazie ad un prestito di USD 2 miliardi dalla russa VTB Bank. Lo stock di riserve ammonta a luglio a USD 6,4 miliardi, un aumento di circa USD 1 miliardo rispetto al mese precedente. I nuovi fondi sono stati utilizzati dal governo per rifinanziare il debito corrente, principalmente detenuto da controparti russe (ed in parte dalla stessa VTB). Senza l’aiuto russo le riserve sarebbero scese a USD 4,4 miliardi, poco più di 1 mese di import cover, con possibili ripercussioni negative sulla tenuta della valuta locale.

 

BRICS
È stato raggiunto l’accordo per la costituzione della New Development Bank (NDB), una nuova banca di sviluppo multilaterale, che avrà sede a Shanghai. Il capitale iniziale sarà di USD 50 miliardi, sottoscritto in quote eguali dai cinque paesi membri. A questo si affiancherà un fondo di garanzia da USD 100 miliardi contro le crisi valutarie. È possibile che la NDB sia operativa già dal 2016. La banca dovrebbe concentrarsi sul supporto allo sviluppo infrastrutturale. In tal caso, almeno inizialmente i maggiori beneficiari dovrebbero essere Brasile e India. L’idea di NDB nasce in contrapposizione alle istituzioni multilaterali esistenti, Banca Mondiale e FMI in primis, giudicate dai paesi emergenti eccessivamente esposte all’influenza occidentale.

 

CUBA
La Russia ha cancellato USD 32 miliardi del debito outstanding verso il paese caraibico. Il debito risale a diversi decenni fa e costituisce il 90% dei finanziamenti concessi dall’Unione Sovietica. La Havana dovrà pagare i restanti USD 3,2 miliardi nei prossimi 10 anni. La decisione contiene risvolti strategici: la Russia intende rafforzare le relazioni con i propri alleati per contrapporsi al blocco USA-UE sul contenzioso ucraino e intende mantenere la sua sfera d’influenza sull’isola. Cuba, d’altro canto, è intenzionata a diversificare i propri legami commerciali viste le difficoltà del Venezuela, maggior sostenitore dell’isola negli ultimi anni grazie alle forniture agevolate di circa 90 mila barili di petrolio al giorno in cambio di personale medico.

 

GHANA
La rimozione parziale dei sussidi ai carburanti comporterà un aumento dei prezzi superiore al 20%. I sussidi erano stati già tagliati a giugno 2013, salvo poi essere reintrodotti a inizio 2014 per fare fronte al malcontento popolare derivante dall’aumento del costo della vita. Il supporto pubblico, tuttavia, comportava maggiori costi per lo stato pari a USD 12 milioni ogni settimana. L’impossibilità per il governo di pagare i distributori ha causato un taglio alle forniture e la scarsità di carburante nel paese. La riduzione dei sussidi al carburante segue l’aumento delle tariffe di acqua (+6%) e elettricità (+12%) di inizio mese. È probabile che si verifichino episodi di proteste popolari e si rafforzino le pressioni dei lavoratori per un aumento del livello dei salari.

 

INDIA
Il governo indiano sembrerebbe intenzionato a evitare il blocco dell’accordo OMC di Bali, sottoscritto a dicembre dello scorso anno. La scadenza riguardante la prima implementazione del trade facilitation agreement è prevista al 31 luglio, quando dovrebbe essere approvato l’accession protocol. I mancati progressi sulle trattative riguardanti i sussidi alimentari avevano fatto ipotizzare un blocco dell’accordo, facendo deragliare l’ultimo obiettivo raggiunto finalizzato alla liberalizzazione di USD 1 trilione di scambi internazionali. Il governo ha tuttavia rimarcato la propria posizione, sottolineando l’interesse affinché la trattativa sulla sicurezza alimentare prosegua di pari passo con la liberalizzazione dei commerci.

 

IRAN
Il ministro degli esteri iraniano Mohammad Javad Zarif ha annunciato l’intenzione del paese di richiedere un’estensione dall’accordo provvisorio sul nucleare, in scadenza il 20 luglio. Sebbene i colloqui abbiano portato a significativi avanzamenti, restano distanze significative tra l’Iran ed il gruppo P5+1. Il presidente Obama ha tuttavia sottolineato il mantenimento degli impegni sottoscritti da parte iraniana ed ha appoggiato l’idea di un rinvio dei termini. Resta da superare lo scoglio dell’approvazione dell’estensione da parte del Congresso statunitense.

 

IRAQ
Nonostante l’intesa sulla presidenza del parlamento nazionale, si complicano ulteriormente le relazioni tra lo stato centrale e il Kurdistan. I miliziani kurdi hanno conquistato il controllo dell’area petrolifera di Kirkuk, nel nord del paese. Il sito, la cui produzione è bloccata da mesi, ha una capacità produttiva di 500 mila barili al giorno, pari a circa il 17% della produzione nazionale. Sebbene sia stata giustificata come una mossa volta a tutelare la regione dall’espansione di Isis, la conquista dei siti petroliferi mira a rafforzare il disegno indipendentista del Kurdistan. La regione ha inoltre richiesto alle compagnie petrolifere il pagamento diretto delle royalty sul petrolio, accusando Baghdad di non trasferire tutti i fondi previsti costituzionalmente.

 

MINERALE DI FERRO
Due tra i maggiori player internazionali del settore minerario, Rio Tinto e Fortescue Metals Group, hanno annunciato un aumento della produzione da inizio anno. Rio Tinto ha incrementato la produzione del 10% rispetto al primo semestre 2013. Fortesque ha invece aumentato l’output del 28%. L’aumento di materia prima e l’eccesso di offerta sul mercato dell’acciaio hanno contribuito ad un calo dei prezzi della commodity di circa un terzo da inizio anno. I produttori australiani tuttavia, godendo di costi produttivi relativamente bassi, puntano a spingere fuori dal mercato i produttori a più alto costo, quelli cinesi in particolar modo, al fine di conquistare le loro quote nel mercato domestico (la Cina è il primo consumatore al mondo di iron ore).

 

ORGANIZZAZIONE MONDIALE DEL COMMERCIO (OMC)
L’OMC ha accolto i ricorsi di Cina e India contro i dazi antidumping adottati dagli Stati Uniti su acciaio e altri prodotti esportati da alcune imprese dei due paesi. Gli USA avevano adottato le barriere tariffarie sostenendo che i due paesi fornirebbero illecitamente sostegno alle imprese pubbliche, abbassandone i costi di produzione (quindi i prezzi finali) e favorendone le esportazioni. In particolare, secondo gli Usa le imprese coinvolte sarebbero facilitate o perché a maggioranza pubblica e destinatarie di sussidi indiretti o perché favorite nell’acquisto di materie prime da società pubbliche che praticano prezzi agevolati. Gli USA potranno presentare ricorso contro la decisione, eventualmente prolungando la controversia commerciale.

 

PORTOGALLO
Una delle principali banche del paese, Banco Espirito Santo, ha subito forti perdite in borsa a seguito di problemi nella società madre, sollevando ulteriori dubbi sulla robustezza del sistema bancario portoghese. In attesa di capire le ripercussioni sul sistema finanziario e sul paese, per rassicurare i mercati sono stati cambiati i vertici della banca e ridotta la partecipazione della controllante. La trasmissione agli altri mercati azionari e l’impatto sugli spread dei titoli pubblici dei paesi periferici dell’eurozona ha evidenziato la necessità di ulteriori interventi per rafforzare la stabilità finanziaria dell’area euro.

 

SHIPPING
Sembra prendere piede l’ipotesi di una nuova alleanza tra la CMA CGM, la United Arab Shipping Co (UASC) e la China Shipping Container Lines (CSCL), in reazione alla costituzione della 2M tra Maersk e MSC. A seguito della formazione della 2M CMA ha infatti subito la cancellazione dei vessel sharing agreement vigenti con Maersk e MSC sulle rotte coperte dalla nuova intesa tra le due compagnie. Qualora dovesse andare in porto, la nuova alleanza controllerebbe il 19% del mercato sulla rotta Asia-Nord Europa e il 21,6% in quella Asia-Mediterraneo. Si profilerebbe inoltre un nuovo scenario nel mercato dei trasporti marittimi, caratterizzato dalle quattro alleanze principali 2M, G6, CKYHE oltre quella tra CMA CGM, UASC e CSCL.

 

UE – USA – RUSSIA
Il Consiglio europeo e gli Usa hanno deciso di inasprire le sanzioni verso la Russia. L’UE ha chiesto alla BEI di bloccare il finanziamento di nuovi progetti nel settore pubblico russo e proverà a fare altrettanto con la BERS, che tuttavia include la stessa Russia tra gli azionisti. Azioni più incisive sono state adottate dagli Usa: per alcune tra le maggiori imprese russe - Rosneft, Novatek e Gazprombank tra le altre – viene bloccata la possibilità di finanziarsi in dollari. Inoltre, vengono rese più costose le operazioni in rubli, indebolendo il cambio della valuta con il dollaro. Il presidente Putin ha annunciato che la Russia risponderà alle nuove sanzioni con misure di ritorsione.

 

Pillole

 

Mongolia: Moody’s ha abbassato il rating sovrano da B1 a B2, confermando l’outlook negativo.

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