Rischio paese Studi 17 gennaio 2014

Country Risk Update: 17 - 23 gennaio 2014

Snapshots: Acciaio, Banca Mondiale, Bielorussia, Brasile, Cina, EAU, Egitto, Indonesia, Iran, Libano, Paraguay, Rep. Centrafricana, Russia, Unione Europea

ACCIAIO
Nel 2014, secondo quanto stimato dalla World Steel Association, la produzione di acciaio a livello globale crescerà del 3,5%. La crescita sarà sostenuta dall’aumento dell’output europeo, per cui le previsioni indicano una crescita del 2,4% dopo sei anni di declino. Il ritorno alla crescita europeo consentirà di compensare in parte il rallentamento cinese; l’output della Cina, primo produttore a livello globale, aumenterà quest’anno solo del 4%, a fronte di una crescita del 6% nel 2013.

 

BANCA MONDIALE
Secondo la Banca Mondiale l’economia globale è tornata a mostrare segni di ripresa. È quanto emerge secondo l’ultima edizione del report Global Economic Prospects. La ripresa economica sarà sostenuta dal ritorno alla crescita delle economie avanzate. Anche le economie emergenti contribuiranno positivamente, sebbene a tassi più moderati rispetto al passato recente. Nel 2014 si prevede una crescita del 3,2% a livello globale, a fronte di una del 2,4% nel 2013. Le previsioni sono tuttavia sensibili agli eventuali effetti del tapering statunitense e all’adozione delle necessarie riforme strutturali nei paesi emergenti.

 

BIELORUSSIA
Il paese ha onorato il pagamento della rata di debito pari a USD 99,2 milioni derivante dall’accordo stand-by sottoscritto con il FMI. Il paese aveva fruito del sostegno del Fondo tra gennaio 2009 e aprile 2010, ricevendo aiuti per USD 3,5 miliardi. Le quote maggiori del prestito sono state già ripagate nel corso del 2013; la rata precedente, rimborsata a dicembre, ammontava a USD 168,3 milioni.

 

BRASILE
E’ stato deciso un ennesimo rialzo di 50 punti base dei tassi di interesse Selic, che raggiungono quota 10,5%. L’ultimo rialzo era stato deciso a novembre ed aveva portato i tassi al 10%. Complessivamente, negli ultimi nove mesi la banca centrale ha aumentato i tassi di 325 punti base. Quest’ultima stretta monetaria mira a contenere l’inflazione. L’indice dei prezzi è infatti cresciuto ancora a dicembre (+0,92%) raggiungendo su base annua il 5,91%, ben lontano dal target del 4,5%. A sostenere l’incremento dei prezzi sono stati la svalutazione del Real sul dollaro statunitense (-15% negli ultimi sei mesi) e la forte domanda interna di consumi.

 

CINA
Nel 2013 la Cina ha superato gli USA diventando il primo paese per volume di scambi in beni. Il valore complessivo dei flussi di esportazioni e importazioni è stato pari a USD 4,16 trilioni di dollari, con un incremento del 7,6% rispetto al 2012. Le stime sul volume di scambi USA – riferite però al periodo compreso tra gennaio e novembre 2013 – hanno invece totalizzato un valore di USD 3,5 trilioni, rendendo virtualmente certo il sorpasso del gigante asiatico.

 

EAU
Secondo Standard&Poor’s la nuova regolamentazione sui mutui immobiliari sosterrà la qualità del credito delle banche domestiche e dei costruttori nel lungo periodo. La regolamentazione pone per la prima volta una serie di limiti sull’ammontare che può essere preso a prestito dagli acquirenti di immobili, in funzione del valore dei beni acquistati. La regolamentazione spingerà le banche a adottare un approccio più cauto nella concessione dei prestiti, riducendo la volatilità dei mercati, contenendo le perdite e prevenendo il formarsi di nuove bolle speculative.

 

EGITTO
Il referendum sulla nuova costituzione ha confermato le aspettative di vittoria del si, con una quota del 95% di voti favorevoli. L’affluenza si è attestata attorno al 42%, equivalente a oltre 22 milioni di elettori e superiore a quella del referendum del 2012, quando votò solo il 33% della popolazione. Il risultato proietta il Generale Abdel Fattah al-Sisi verso la candidatura e verso una più che probabile elezione a presidente della repubblica. La nuova costituzione attenua gli aspetti d’ispirazione islamista presenti nella carta del 2012 e rafforza il ruolo dell’esercito nella gestione dello stato, tutelando le forze armate da controlli esterni e garantendo loro per i prossimi otto anni un potere di veto sulla nomina del ministro della difesa.

 

INDONESIA
Il bando alle esportazioni di minerali è entrato in vigore in una versione alleggerita rispetto al disegno iniziale. La normativa impedisce le esportazioni di minerali non lavorati, ma consente l’export di concentrati che soddisfino determinati requisiti di purezza. Esenzioni sono previste per un periodo limitato a favore delle aziende che avvieranno la costruzione di fonderie in loco. L’Indonesia è il più grande produttore mondiale di nickel ed il maggior fornitore della Cina. Il bando, che intende aumentare il valore aggiunto della produzione mineraria nazionale, potrebbe avere un impatto negativo sia interno (aumentando il deficit delle partite correnti) che esterno (riducendo l’offerta e aumentando i prezzi).

 

IRAN
L’accordo preliminare sul nucleare
sottoscritto a novembre entrerà in vigore il prossimo 20 gennaio e sarà valido per 6 mesi. L’attenuazione delle sanzioni consentirà all’Iran di accedere a circa USD 4,2 miliardi di fondi congelati, i primi 550 milioni dei quali saranno versati già all’inizio di febbraio. Saranno inoltre allentate le sanzioni su prodotti petrolchimici, beni e servizi necessari al settore automotive, oro e metalli preziosi. Intanto, al senato USA crescono le adesioni alla proposta di ulteriori sanzioni: il disegno di legge conta ora 59 favorevoli sui 67 necessari per aggirare il probabile veto presidenziale. La proposta prevede misure ancor più restrittive sull’export di petrolio iraniano nel caso in cui non si dovesse raggiungere un accordo definitivo nei prossimi sei mesi.

 

LIBANO
È cominciato all’Aia il processo ai quattro membri di Hezbollah accusati di aver progettato l’attentato in cui fu ucciso Rafik Hariri, ex primo ministro libanese, ed altre 21 persone. Il processo avverrà in contumacia poiché Hezbollah si è rifiutata di consegnare gli imputati, disconoscendo l’autorità del tribunale. È possibile che l’evolversi del processo porterà ad ulteriori tensioni tra Hezbollah e l’opposta comunità Sunnita, con possibili ripercussioni sulla già fortemente compromessa sicurezza del paese.

 

PARAGUAY
Secondo stime preliminari del governo paraguayano, nel 2013 il PIL è cresciuto del 13,6%, uno dei tassi di sviluppo più elevati nell’area. Il risultato deriva soprattutto da una buona performance dei settori agricolo e dell’edilizia. Per il 2014 si attende una continuazione del trend di crescita, sebbene a tassi più contenuti. A trainare la crescita sarà ancora il settore primario, in particolare l’output delle coltivazioni di soia e cotone.

 

REP. CENTRAFRICANA
Il presidente Michel Djotoda ha rassegnato le dimissioni dopo aver ricevuto forti pressioni dai paesi membri della Comunità Economica degli Stati dell’Africa Centrale (di cui è parte la Rep. Centrafricana) e dalla Francia (impegnata nel paese con un contingente militare su mandato ONU), preoccupati per l’evolversi della crisi interna. Salito al potere lo scorso marzo con un colpo di stato, Djotoda non è stato in grado di contrastare l’esplodere delle violenze tra le milizie cristiane e musulmane. Anche il primo ministro Tiangaye ha rinunciato all’incarico. Il leader del Consiglio Nazionale di Transizione, Alexandre-Ferdinand Nguendet, è stato incaricato dalla Corte Costituzionale di individuare e nominare un nuovo presidente ad interim.

 

RUSSIA
Una nuova direttiva emanata dal primo ministro Medvedev impone anche alle imprese automobilistiche nazionali il pagamento delle tasse di smaltimento cui erano già state sottoposte da settembre 2012 le case automobilistiche straniere. La direttiva russa rende esecutiva una legge introdotta lo scorso ottobre ed è oggetto di un contenzioso intentato dalla UE in seno all’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC). La Russia a sua volta ha fatto ricorso all’OMC lo scorso dicembre, chiedendo una procedura di verifica sulle misure tariffarie adottate dall’UE sulle importazioni di acciaio e di fertilizzanti russi.

 

UNIONE EUROPEA
Il Parlamento e il Consiglio europeo hanno raggiunto un accordo per rafforzare la normativa dei mercati degli strumenti finanziari (Direttiva MiFID). Le nuove regole mirano a proteggere l’economia reale riducendo la speculazione sui beni come i generi alimentari. Si intende inoltre limitare il trading ad alta frequenza, cioè gli scambi di borsa pressoché istantanei, effettuati in automatico da sistemi informatici con l’obiettivo di sfruttare ogni piccolo differenziale di prezzo. Questo tipo di trading aumenta la volatilità nei prezzi dei titoli senza che ci sia un effettivo interesse all’acquisto. La nuova legislazione, che deve essere ratificata dagli Stati Membri e dal Parlamento Europeo prima delle elezioni di maggio, entrerà in vigore dal 2017.
 

Pillole

 

Bielorussia: sono stati stanziati BYR 4,1 trilioni destinati a ricapitalizzare le quattro maggiori banche di proprietà pubblica.
Colombia: il governo sta lavorando all’assegnazione di nuovi appalti per USD 25 miliardi di investimenti in nuove infrastrutture.
Polonia: il FMI ha incluso il sistema finanziario del paese nel Financial Sector Assessment Program.
Ungheria: il paese otterrà dalla Russia EUR 10 miliardi per finanziare la costruzione di due nuovi reattori nucleari.
 

 

 

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