Rischio paese Studi 13 dicembre 2013

Country Risk Update: 13 - 19 dicembre 2013

Snapshots: Cina, Gabon, Iran, Iraq, Iron ore, OMC, Thailandia, Ucraina, Uruguay, Venezuela

CINA
La Cina ha introdotto i certificati di deposito negoziabili (CDN), scambiabili sul mercato interbancario e con un tasso d’interesse agganciato allo Shanghai Interbank Offered Rate. La decisione rappresenta un passo importante verso la piena liberalizzazione dei tassi d’interesse e segue l’eliminazione del limite inferiore ai tassi sui prestiti, decisa durante l’estate. Passo successivo dovrà essere l’eliminazione del tetto massimo sui tassi. I certificati hanno un taglio minimo di 50 milioni di yuan (pari a USD 8,2 milioni) e gli emittenti devono informare in anticipo la Banca centrale sul totale delle emissioni previste per l’intero anno. Si ritiene che questo strumento fornirà al sistema bancario un nuovo e più stabile canale di finanziamento.

 

GABON
Il governo ha emesso un Eurobond decennale per un importo di USD 1,5 miliardi (l’operazione di importo più rilevante effettuata in Africa sub-sahariana nel 2013) a un tasso di rendimento del 6.4% circa. L’emissione rientra in un piano di rifinanziamento del debito in essere e garantisce i fondi necessari per avviare il piano di investimenti grazie a cui il presidente Ali Bongo intende diversificare l’economia del paese, ancora troppo dipendente dal settore petrolifero (rappresenta più del 40% del PIL nazionale). La raccolta derivante dall’emissione è pari al 5.7% del PIL del paese. Nel corso del 2014 si attende l’emissione di Eurobond anche di altri paesi dell’area quali Tanzania, Kenya, Angola e Uganda.

 

IRAN
Secondo l’ultimo report della International Energy Agency (IEA) nel breve termine l’Iran non sarà in grado di aumentare la produzione di petrolio anche in caso di attenuazione delle sanzioni. Un aumento significativo della produzione richiederebbe infatti nuovi investimenti che produrrebbero effetti significativi solo nel medio periodo. Per favorire tali investimenti l’Iran intende incontrare le Compagnie petrolifere internazionali durante i primi mesi del 2014 e pianificare il loro ritorno all’operatività nel paese qualora le sanzioni dovessero essere rimosse o alleggerite. Attualmente l’Iran è il sesto produttore dell’OPEC, con un volume di 2,7 milioni di barili al giorno. Nel 2012 era il secondo, con una produzione di 3,5 milioni di barili al giorno.

 

IRAQ
Il Ministro del petrolio iracheno ha annunciato il raggiungimento di un’intesa sulle esportazioni di petrolio dal Kurdistan. Il piano prevede la costituzione di un conto bancario presso le Nazioni Unite nel quale confluiranno gli introiti derivanti dal commercio del greggio. Il governo centrale manterrà però il controllo sulla qualità e quantità di petrolio esportato. L’accordo ufficiale sarà firmato nel corso del mese e consentirà alla regione semi autonoma le esportazioni verso la Turchia.

 

IRON ORE
I prezzi del minerale di ferro sono aumentati a USD 139,4 a tonnellata avvicinandosi al massimo degli ultimi quattro mesi, dopo che la Cina ha reso noti i livelli record delle proprie importazioni. A novembre queste sono risultate pari a 77,84 milioni di tonnellate, in aumento del 18% rispetto allo stesso periodo del 2012. Già in precedenza la crescita del settore dell’acciaio in Cina aveva spinto la materia prima ad un rialzo del 26% a maggio. La produzione siderurgica cinese si è mantenuta tra le 760 e le 800 milioni di tonnellate su base annua, contro le 717 registrate nel 2012. Nel 2014 si prevede che l’aumento dell’offerta produrrà un calo delle quotazioni, sebbene gli analisti ritengono poco probabile un calo al di sotto dei USD 100 a tonnellata.

 

OMC
È stato raggiunto a Bali, in Indonesia, un accordo sulla liberalizzazione del commercio internazionale, primo frutto dei negoziati del Doha round (cominciati nel 2001). L’accordo multilaterale (che include tutti i 159 paesi membri dell’organizzazione) è il primo raggiunto dalla creazione dell’Organizzazione Mondiale del Commercio nel 1995. Esso dovrebbe ridurre del 10% i costi delle procedure doganali e aumentare di oltre USD 400 miliardi il PIL mondiale. L’intesa, se rafforza la fiducia nell’OMC, lascia aperte diverse questioni. A causa di alcuni veti, infatti, non è stato possibile includere nell’accordo il divieto dei sussidi all’agricoltura né sono stati affrontati argomenti quali la regolamentazione degli investimenti esteri, dei beni e dei servizi green e dell’IT.

 

THAILANDIA
Il governo ha deciso di sciogliere il parlamento e ha indetto nuove elezioni da tenersi il 2 febbraio 2014, dopo che il Partito Democratico all’opposizione ha annunciato le dimissioni di massa dei propri eletti. La decisione del premier Shinawatra, tuttavia, non ha placato le proteste anti-governative che si protraggono dalla fine di ottobre. L’opposizione si è detta infatti contraria a nuove elezioni e favorevole, piuttosto, all’istituzione di un “Consiglio del popolo” di nomina regia che sostituisca l’attuale governo. Il partito del Primo Ministro, il Pheu Thai, gode però di un ampio consenso, specialmente nell’elettorato rurale, e non è improbabile che possa affermarsi anche alle prossime elezioni.

 

UCRAINA
Continuano le tensioni nel paese
. Dopo oltre venti giorni di proteste da parte dei manifestanti pro-UE e dopo il fallito tentativo della polizia di sgomberare la piazza Indipendenza, il presidente ha escluso di ricorrere nuovamente alla forza contro i manifestanti in futuro. Catherine Ashton, capo della diplomazia UE, si è recata in missione nel paese per tentare una mediazione, sebbene i casi di violenza abbiano irrigidito la disponibilità dei paesi europei a concedere aperture circa le richieste di sostegno finanziario per EUR 20 miliardi avanzate dall’Ucraina. La Russia, intanto, si è dichiarata pronta a concludere una serie di accordi entro la prossima settimana, escludendo però - al momento - la piena adesione all’unione doganale.

 

URUGUAY
È stata approvata in via definitiva la legge sulla produzione, il consumo e la commercializzazione della cannabis. L’Uruguay è il primo paese al mondo a legalizzare la marijuana. Secondo i piani del governo la normativa consentirà di contrastare più efficacemente il narcotraffico rispetto ai sistemi tradizionali. Il prezzo sarà mantenuto basso, a 1 USD il grammo, al fine di spingere i trafficanti fuori dal mercato. La normativa, tuttavia, ha sollevato dubbi di legittimità da parte dell’ International Narcotics Control Board delle Nazioni Unite, secondo cui la legge violerebbe la Convenzione sui narcotici del 1961 che vieta la produzione e la commercializzazione di narcotici se non per fini medici o scientifici.

 

VENEZUELA
Nelle ultime elezioni locali Il partito socialista PSUV ha ottenuto il 49% dei voti contro il 43% dell’opposizione. Il voto, di valenza limitata da un punto di vista istituzionale, era considerato un referendum sul presidente Maduro. L’affermazione elettorale rafforza dunque la sua figura. Secondo alcuni analisti il risultato elettorale potrebbe dare al presidente la forza di adottare misure impopolari quali una svalutazione del bolivar, scambiato al mercato nero ad un valore 10 volte superiore al tasso ufficiale. Il presidente ha tuttavia confermato la propria intenzione di proseguire le politiche di “offensiva economica” che hanno caratterizzato la sua presidenza fino ad oggi.

 

Pillole

 

Albania: Standard&Poor’s ha tagliato il rating sovrano da B+ a B.
Cipro: Standard&Poor’s ha aumentato il rating sovrano da CCC+ a B-.
Colombia: Fitch ha aumentato il rating sovrano da BBB- a BBB.
Ghana: Moody’s ha abbassato l’outlook del paese da stabile a negativo, lasciando il rating sovrano invariato a B+.
 

 

 

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