Varie 16 settembre 2022

Che export tira? Luglio 2022

Nei primi sette mesi del 2022 le vendite italiane oltreconfine sono risultate in crescita del 21,8% rispetto allo stesso periodo del 2021. Prosegue la dinamica sostenuta dei valori medi unitari (+20,6%), mentre i volumi rimangono pressoché stabili rispetto a gennaio-luglio dello scorso anno (+0,9%).

1. Il mese di riferimento

La congiuntura. A luglio l’export torna a crescere segnando un aumento del 4,1%, legato per oltre la metà ai beni strumentali e in particolare ai mezzi di navigazione marittima. Prosegue l’andamento positivo su base trimestrale (+6,8% vs. feb-apr’22).

Il trend.  Rispetto a luglio 2021 la crescita dell’export è rallentata, pur rimanendo significativa (+18%). Si assiste a una contrazione dei volumi esportati (-4%) a fronte di una crescita marcata dei valori medi unitari (vmu; +23,1%).

Contesto globale.  Prosegue l’ampliamento del deficit energetico, dove a pesare sono soprattutto i rialzi dei vmu all’import di gas ed energia elettrica.

 

2. Come è andata nei primi sette mesi?

Tra gennaio e luglio rallenta leggermente l’export italiano su base tendenziale (+21,8% dopo il +22,5%; di gen-giu’22). Tale performance è determinata dalla decelerazione dei volumi – pressoché stabili rispetto ai primi sette mesi dello scorso anno (+0,9%) – mentre prosegue il rialzo dei vmu (+20,6%), spinti dai rincari delle commodity sui mercati internazionali.

 

2.1. Dentro e fuori l’Unione Europea

L’export verso i Paesi Ue ha registrato un incremento del 24%, con Belgio (+45,5%) in forte accelerazione e ampi aumenti verso Spagna (+27,5%) e Austria (+24%). Continua a rimanere più contenuta, seppur robusta la crescita verso Germania (+17,7%) e Francia (+18,7%), prime due mercati di sbocco.

Relativamente meno marcata la crescita verso i Paesi extra-Ue (+19,3%). L’area sconta il crollo dell’export verso la Russia (-21%) e le crescite modeste di Cina (+1%) e Giappone (+4,6%), a fronte di buone performance verso, tra gli altri, Stati Uniti (+29,7%), Paesi OPEC (+29,1%), India (+27,2%) e UK (+18,7%). 

 

2.2. Focus Paesi

Nei primi sette mesi del 2022 le vendite di carta e prodotti in carta hanno registrato incrementi significativi verso Regno Unito (+55,4%) e Germania (+46,6%), mentre sono in calo in Cina (-6,6%). Più contenuta la crescita di autoveicoli e componentistica verso Londra (+10,4%) e addirittura in negativo verso Berlino (-1,5%); in controtendenza invece la domanda da Pechino, che è cresciuta del 21,7%. L’andamento è stato differenziato anche per le vendite di alimentari e bevande, che hanno visto un rialzo ampio verso UK (+20,5%), sotto la media del settore verso la Germania (+13,7%) e una flessione in Cina (-25,8%).

 

2.3. Focus industrie e settori

A livello di raggruppamenti principali di industrie, i beni intermedi continuano a registrare le crescite più marcate (+24,3% gen-lug’22 vs. gen-lug’21), sebbene in decelerazione rispetto al primo semestre (+25,8%). Tale performance è determinata da un calo dei volumi esportati (-1,5%), mentre tengono i vmu (+26,2%). La crescita per l’energia rimane a tre cifre (+123,1%), sulla spinta dei prezzi ma anche dei volumi esportati.

Si intensifica la crescita dei beni di consumo (+22,8%), specie quelli non durevoli (+23,8%), che registrano un’accelerazione dei valori medi unitari. Rimane meno sostenuto, seppur a doppia cifra, l’incremento dei beni strumentali (+10,1%), per cui si amplia il calo del dato in volume (-2,8%).

 

Tra gennaio e luglio 2022 si rileva un ritmo di crescita particolarmente marcato per gli articoli farmaceutici (+44,6%), trainati soprattutto dalla domanda del Belgio (+102,1%), importante hub del settore e produttore di vaccini, ma anche di UK (+110,8%).

Incremento sostenuto anche per i prodotti tessili (+23,9%), grazie alla forte domanda proveniente, tra gli altri, da Giappone (+38,5%), Repubblica Ceca (+35,9%) e Paesi ASEAN (+30,7%).

La meccanica strumentale mostra una dinamica meno intensa (+8,6%), specie verso i Paesi extra-Ue (+6,8%); comunque rilevanti le crescite verso India (+29%), Spagna (+17,7%) e Stati Uniti (+17,3%).

 

 

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