Varie 17 maggio 2019

Che export tira? - Marzo 2019

A marzo l’export italiano è rimasto stabile (0%) rispetto allo stesso mese del 2018, con un andamento positivo nei mercati Ue e negativo nell’area extra-Ue. A livello settoriale ha pesato la flessione dei beni strumentali, i quali a marzo 2018 avevano registrato un forte aumento dovuto a transazioni una tantum. Eliminando tale «effetto base» la variazione tendenziale risulta positiva (+1,3%). Nel complesso del primo trimestre, il valore dell’export italiano è invece aumentato del 2%.

marzo l’export italiano è rimasto stabile (0%) rispetto allo stesso mese del 2018, con un andamento positivo nei mercati Ue e negativo nell'area extra-Ue. A livello settoriale ha pesato la flessione dei beni strumentali, i quali a marzo 2018 avevano registrato un forte aumento dovuto a transazioni una tantum. Eliminando tale «effetto base» la variazione tendenziale risulta positiva (+1,3%). Nel complesso del primo trimestre, il valore dell’export italiano è invece aumentato del 2%.

Tra i fattori trainanti dell’export nei Paesi Ue permane l’«effetto scorte» per la temuta hard Brexit (UK: +17%). Francia sopra la media (+2,3%) grazie a farmaceutica modaSpagna in lieve calo (-0,6%), ma con macchinari in forte controtendenza (+8,1%).

Svizzera (+15,6%), Giappone (+8,8%) e Usa (+6,7%) tra i migliori dell’area. In marcato calo invece Turchia Mercosur. Più lieve la flessione in Russia. Stabile la Cina (+0,5%).

Le vendite all'estero nel periodo gennaio-marzo sono rimaste sostanzialmente stabili rispetto al trimestre precedente (+0,5%), così come a marzo rispetto a febbraio (+0,3%).

La performance positiva in India (+7,5%) è piuttosto generalizzata a livello settoriale, con in testa metalligomma e plastica e farmaceutica. Quest’ultima, insieme agli alimentari, è in crescita anche in Germania, dove tuttavia la dinamica resta moderata a causa del calo di automotive apparecchi elettrici. Questi stessi settori determinano la marcata contrazione in Polonia, a testimonianza anche della connessione tra le economie di Varsavia Berlino.

È il raggruppamento dei beni di consumo a registrare la variazione positiva più significativa (+6,9%), trainata dai beni non durevoli (+8,2%), che includono i migliori settori del primo trimestre del 2019 (alimentari e bevande, alcune industrie tessili e i prodotti farmaceutici). È stato invece più contenuto l’incremento dei beni durevoli (+0,9%).

In crescita anche l’export del raggruppamento dei beni intermedi (+2%), mentre hanno chiuso in lieve calo le vendite all'estero di beni strumentali (-0,2%), a testimonianza della persistente e generalizzata debolezza del ciclo degli investimenti.

Dopo l’incremento di circa il 30% nel periodo 2015-18, il settore farmaceutico continua a trainare l’export italiano anche nei primi mesi del 2019 (+15,3%), sostenuto sia dai Paesi Ue – Francia Germania –  sia da quelli extra-Ue – IndiaRussiaCina Stati Uniti. Queste ultime due geografie hanno favorito anche l’export di tessile e abbigliamento, insieme alla Svizzera (specie per gli articoli in pelle) e al Giappone. È stato invece più modesto l’incremento della meccanica strumentale (+1,7%), con significative eccezioni in IndiaSpagnaUsa Russia. Positive infine le performance di alimentari e bevande e metallurgia.

Desideri ulteriori informazioni?
Compila il modulo e ti risponderemo al più presto.
Focus On 25 novembre 2024
Economia circolare, a che punto siamo? Quali sono i settori chiave? Cosa possono fare le filiere per migliorare la produttività?
Varie 15 novembre 2024
Nei primi nove mesi del 2024 le esportazioni hanno registrato un moderato calo su base annua (-0,7%), a riflesso del dato negativo in volume (-2,6%) non pienamente compensato dall’aumento dei valori medi unitari (+1,9%).
Varie 18 ottobre 2024
Nei primi otto mesi del 2024 le esportazioni hanno mostrato una lieve flessione su base annua (-0,6%), su cui ha inciso il dato negativo in volume (-2,7%) che non è stato pienamente compensato dall’aumento dei valori medi unitari (+2,2%).