Varie 16 febbraio 2018

Che export tira? - Dicembre 2017

L'export italiano chiude il 2017 ben oltre le attese sfiorando i 450 miliardi di euro (+7,4% rispetto al 2016). Il mese di dicembre è stato più debole (+2% su base tendenziale), ma pur sempre in crescita.

L’export italiano chiude il 2017 ben oltre le attese sfiorando i 450 miliardi di euro (+7,4% rispetto al 2016). Il mese di dicembre è stato più debole (+2% su base tendenziale), ma pur sempre di crescita. Dopo un 2016 negativo, tornano protagonisti alcuni importanti mercati extra-Ue: Russia (+19,3%), Turchia (+5,2%), India (+9,3%), Paesi Mercosur (+15,4%) e Africa Subsahariana (+5,5%).

 

 

L’export nei Paesi Ue è aumentato del 6,7%. Bene l’Est-Europa, con Polonia e Rep. Ceca oltre il 10%. Ottima performance in Germania (+6% e circa 56 miliardi di euro di beni venduti). Regno Unito a +3,2%.

 

 

L’area extra-Ue ha contribuito alla dinamica positiva dell’export italiano del 2017 (+8,2%). I Paesi Opec (-8,1%) tra le poche eccezioni.

 

 

Nel trimestre ottobre-dicembre 2017 si è assistito a un aumento delle esportazioni pari al 3,4% in termini congiunturali. A dicembre, rispetto a novembre, la crescita è stata dello 0,6%.

 

 

Le vendite in Cina sono aumentate del 22,2% con il forte contributo del boom delle vendite di autoveicoli. Questi ultimi, insieme a farmaceutica e metallurgia hanno sostenuto le esportazioni verso gli Stati Uniti. Con oltre 40 miliardi di euro di beni venduti nel mercato americano, l’Italia conquista l’8° posto tra i fornitori Usa, superando India, Taiwan e Francia. Ottimo infine, l’andamento dell’export in Spagna (+10,2%).

 

 

A livello di principali raggruppamenti, le esportazioni di beni di consumo e di beni intermedi hanno mostrato le dinamiche migliori (+7,3%). Le vendite di beni strumentali hanno registrato un +5,7%.

Il raggruppamento dell’energia ha chiuso al +33,4%.

Tra i beni di consumo, i non durevoli hanno fatto segnare un +7,8%, i durevoli, +4,9%.

 

 

Il comparto degli autoveicoli ha chiuso il 2017 con un sorprendente +11,3%, grazie al forte incremento delle vendite negli Stati Uniti, in Cina e in Russia. Questi ultimi due Paesi hanno sostenuto anche l’export di meccanica strumentale (+5,4%), primo settore di esportazione per l’Italia. Dopo un 2016 deludente, la metallurgia è tornata a segnare un risultato importante (+8,7%), con brillanti performance in Germania e Spagna. Quest’ultima, insieme a Francia e Giappone ha trainato l’export di alimentari e bevande (+7,5%). Farmaceutica (+16%) e chimica (+9%) infine, si confermano tra i settori «best performer».

Desideri ulteriori informazioni?
Compila il modulo e ti risponderemo al più presto.
Focus On 24 novembre 2025
Il settore del tessile e dell’abbigliamento in Italia genera €100 miliardi di fatturato e produce €30 miliardi di valore aggiunto (1,4% del PIL), impiegando circa 110mila persone. L’Italia è il terzo esportatore mondiale, con una quota di mercato prossima al 6% e un export di €61 miliardi. Il settore sta attraversando una fase di profonda trasformazione. Ai cambiamenti strutturali si aggiunge una congiuntura complessa, che contribuisce a frenare la dinamica delle esportazioni. SACE affianca le imprese con soluzioni tailor made promuovendo internazionalizzazione e innovazione.
Focus On 24 novembre 2025
L’economia circolare come motore di competitività, capace di ridurre sprechi, dipendenze estere e volatilità dei mercati. Italia ai vertici europei, seconda nella classifica UE per circolarità grazie a filiere di riciclo consolidate e un elevato tasso di utilizzo circolare dei materiali. Benefici per le imprese, con risparmi significativi, supply chain più resilienti e performance migliori in termini di produzione, fatturato ed export. Nuovi modelli di business, dal Product-as-a-Service alle piattaforme di sharing, fino a rigenerazione e remanufacturing, che aprono nuove opportunità di ricavo. Ruolo strategico delle filiere, che grazie a innovazione, tecnologie digitali e collaborazione abilitano la chiusura dei cicli produttivi e rafforzano il sistema industriale.
Focus On 24 novembre 2025
Un settore trainante per l’Europa, con 3,3 milioni di imprese e un valore aggiunto di €1.160 miliardi, guidato da produzione, commercio e ristorazione. Leadership italiana nel food & beverage, sesto esportatore mondiale e terzo in Europa, con filiere fortemente specializzate e prodotti simbolo riconosciuti a livello globale. Il peso dell’Italia, con €190 miliardi di fatturato, 51mila imprese e quasi 500mila occupati, che salgono a €143 miliardi di valore aggiunto considerando l’intera filiera tra produzione, distribuzione e ristorazione Produttività sopra la media UE, grazie alla specializzazione in segmenti ad alto valore aggiunto e a un export in crescita costante (+8,9% nel 2024). Mercati dinamici e nuove opportunità, dagli Stati Uniti all’Asia e al Medio Oriente, con alte performance e forte domanda di qualità italiana. Eccellenze regionali e filiera robusta, con territori altamente specializzati e un ruolo cruciale di SACE nel supportare export e investimenti per oltre €2,3 miliardi.