Varie 17 ottobre 2019

Che export tira? - Agosto 2019

Nei primi otto mesi dell'anno le esportazioni italiane di beni sono cresciute del 2,6% in valore. Il dato è in rallentamento rispetto a quello di gennaio-luglio (+3,2% in termini tendenziali) a causa della minore domanda europea nel mese di agosto.

Nel mese di agosto l’export italiano in valore si è ridotto del 3,4% rispetto un anno prima, a causa della contrazione dell’area UE. In termini di prodotti, solo la farmaceutica riesce ad accelerare le esportazioni rispetto il dato cumulato relativo a luglio. Dopo otto mesi la performance complessiva del Made in Italy è pari a +2,6%, in rallentamento se confrontati con i sette mesi, ma in linea con il dato registrato già a giugno scorso.

La domanda dei Paesi UE è in calo nel mese di agosto principalmente a causa dei nostri principali partner: Germania (-7,5% su base annua), Francia (-5,9%), Regno Unito (-4,7%) e Spagna (-9%).

Il dato dell’export nell’area extra-UE beneficia della domanda giapponese e svizzera (+24,9% su agosto dello scorso anno). In rallentamento la domanda statunitense (+0,8%).

Ad agosto le esportazioni sono rimaste stabili rispetto a luglio. Nel complesso del trimestre giugno-agosto, il segno resta positivo (+0,4%) rispetto ai tre mesi precedenti.

Le esportazioni di beni verso Tokyo continuano a crescere, grazie al Made in Italy «tradizionale» (alimentari&bevande e abbigliamento), mentre quello diretto verso Mosca resta in territorio positivo (nonostante l’andamento ciclico di questi otto mesi), grazie a macchinari, metalli e farmaceutica. Il risultato dell’America Latina è frutto della caduta della domanda messicana (-5% tra gennaio e agosto tendenziale) e argentina (-27,8%), ma anche della crescita di Cile, Colombia e Perù; il Brasile (+0,9%) torna prima destinazione nell’area.

Tra i raggruppamenti principali di industrie, si confermano i migliori in termini di export i beni di consumo, seppur in rallentamento, grazie in particolare ai beni non durevoli (+11,5%, nei primi otto mesi). Rimane, invece, più moderata la crescita delle esportazioni dei beni di consumo durevoli (+2,4%; in contrazione nel solo mese di agosto).
Dopo otto mesi la domanda estera per i beni intermedi registra un incremento dell’1,4%, mentre non recupera il territorio positivo per i beni strumentali.

I prodotti farmaceutici crescono in quasi tutte le principali destinazioni del Made in Italy, specie verso i nostri principali partner; ma la domanda è positiva anche da aree altrimenti in contrazione come Opec o Mercosur. Queste ultime due (insieme agli Asean) sono anche una destinazione favorevole per autoveicoli, beni che altrimenti fuori dall’UE stanno soffrendo (specie in USA e Turchia). Washington è tuttavia una geografia immancabile per il food&beverage italiano (in attesa della definizione della questione dazi), con il Giappone e Sud-Est asiatico.

Desideri ulteriori informazioni?
Compila il modulo e ti risponderemo al più presto.
Focus On 22 luglio 2024
L’Asia continua a crescere e lo fa in modo eterogeneo: la spinta verso un upgrade del tessuto manifatturiero di diversi Paesi (Vietnam, Malesia) così come il costante impegno verso l’innovazione tecnologica dell’industria e delle infrastrutture (India, Thailandia) sono solo alcune delle chiavi di lettura dell’intensa dinamica dell’export italiano nell’area, che secondo le previsioni SACE crescerà del 6,5% nel 2024 e del 6,1% nel 2025.
Varie 16 luglio 2024
Tra gennaio e maggio le vendite italiane sono rimaste pressoché invariate (-0,1%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a risultato delle dinamiche contrapposte dei valori medi unitari (+1,6%) e dei volumi (-1,7%).
Focus On 08 luglio 2024
L’Africa guarda al futuro con lo slancio di una regione che, dopo anni non facili, mira a essere la prossima protagonista della crescita globale. Pur con le consuete, profonde differenze tra gli oltre 50 Paesi che compongono il continente africano, si evidenziano segnali positivi provenienti da mercati di interesse per le nostre imprese.