‘Crescere sui mercati internazionali e investire in Intelligenza Artificiale per rimanere competitivi’: la visione di Bending Spoons al Rapporto Export 2023 di SACE
Una delle evidenze emerse dal Rapporto Export 2023 di SACE ‘Il Futuro è adesso. Insieme’ è che le aziende che investono in innovazione, modificando anche i loro modelli di business, possono esportare di più e meglio. Un tema che è stato oggetto di confronto anche durante la presentazione della pubblicazione.
"Penso che l’intelligenza artificiale causerà la trasformazione più significativa e repentina della storia dell’umanità, non ce ne rendiamo ancora pienamente conto ma arriverà piuttosto velocemente”. Ne è convinto Luca Ferrari Co-Founder & CEO di Bending Spoons, tech-company italiana, tra i più importanti sviluppatori e publisher a livello globale di applicazioni per dispositivi mobili nel campo della creator economy.
“Noi siamo presenti in tutto il mondo – ha sottolineato intervenendo all’evento che si è svolto il 22 giugno a Milano - perché il nostro prodotto digitale ha proprio nel suo DNA la diffusione su larga scala sui mercati esteri. Basti pensare che l’Italia rappresenta solo il 3% del nostro fatturato mentre, per esempio, gli Stati Uniti pesano per quasi il 40%. L’idea di avere un’ottica internazionale ci è sembrata da sempre normale, anche se abbiamo scelto sicuramente la strada più ambiziosa. Non avere la vocazione a esportare per noi significherebbe rinunciare a un potenziale di crescita enorme. E questo va ben oltre la questione della dimensione aziendale, perché costruire un prodotto che può raggiungere un miliardo di persone invece che dieci milioni vuol dire potersi permettere di fare degli investimenti molto più ingenti. Inoltre, siccome viviamo in un mondo globale, dobbiamo puntare a realizzare il miglior prodotto possibile per rimanere competitivi”.
Proprio nel suo percorso di internazionalizzazione, Bending Spoons ha potuto contare sul sostegno di SACE, che ha garantito un finanziamento di 70 milioni erogato da Intesa Sanpaolo, con l’obiettivo di supportare l’azienda nell’acquisizioni di asset e nello sviluppo di app negli Stati Uniti, in Sud America, in Europa, in Asia e in Oceania, proseguendo così nei piani di crescita che l’hanno portata a fine 2022 ad acquisire la statunitense Evernote, con l’obiettivo primario di integrare l’offerta e diversificare il portafoglio di applicazioni.
Nata a Copenaghen nel 2013, Bending Spoons ha spostato nel 2014 la sede in Italia, Paese di origine di quattro dei suoi cinque fondatori. Oggi nei suoi uffici di Milano lavorano 350 dipendenti altamente qualificati, con oltre il 70% di background tecnico, principalmente ingegneri e scienziati. L’azienda ha un portafoglio di oltre 20 app che registrano oltre 500 milioni di download e 90 milioni di utenti attivi al mese.
“Ho sempre desiderato costruire una delle aziende migliori di sempre e provare a dimostrare che anche nel nostro Paese possono nascere realtà del calibro di Google o Apple”, ha spiegato Ferrari. L’Italia, secondo me, ha molto potenziale inespresso e risente della mancanza di modelli di ispirazione, ma noi ci abbiamo provato, vediamo dove riusciremo ad arrivare”.
E in riferimento alla rivoluzione tecnologica in atto “speriamo, almeno in questa prima fase, di riuscire a essere la frontiera di questo cambiamento visto che è da tanti anni che investiamo in intelligenza artificiale. Credo che ci sia la possibilità di aumentare la produttività di un essere umano in maniera drastica e, siccome abbiamo sempre avuto un’ossessione quasi fanatica nell’essere il più efficienti e produttivi possibile al nostro interno, cercheremo di costruire alcuni strumenti, che a loro volta ne creeranno altri, per massimizzare le potenzialità di ogni individuo. Vediamo quello che porterà il futuro”.
Una delle evidenze emerse dal Rapporto Export 2023 di SACE ‘Il Futuro è adesso. Insieme’ è che le aziende che investono in innovazione, modificando anche i loro modelli di business, possono esportare di più e meglio. Un tema che è stato oggetto di confronto anche durante la presentazione della pubblicazione.
"Penso che l’intelligenza artificiale causerà la trasformazione più significativa e repentina della storia dell’umanità, non ce ne rendiamo ancora pienamente conto ma arriverà piuttosto velocemente”. Ne è convinto Luca Ferrari Co-Founder & CEO di Bending Spoons, tech-company italiana, tra i più importanti sviluppatori e publisher a livello globale di applicazioni per dispositivi mobili nel campo della creator economy.
“Noi siamo presenti in tutto il mondo – ha sottolineato intervenendo all’evento che si è svolto il 22 giugno a Milano - perché il nostro prodotto digitale ha proprio nel suo DNA la diffusione su larga scala sui mercati esteri. Basti pensare che l’Italia rappresenta solo il 3% del nostro fatturato mentre, per esempio, gli Stati Uniti pesano per quasi il 40%. L’idea di avere un’ottica internazionale ci è sembrata da sempre normale, anche se abbiamo scelto sicuramente la strada più ambiziosa. Non avere la vocazione a esportare per noi significherebbe rinunciare a un potenziale di crescita enorme. E questo va ben oltre la questione della dimensione aziendale, perché costruire un prodotto che può raggiungere un miliardo di persone invece che dieci milioni vuol dire potersi permettere di fare degli investimenti molto più ingenti. Inoltre, siccome viviamo in un mondo globale, dobbiamo puntare a realizzare il miglior prodotto possibile per rimanere competitivi”.
Proprio nel suo percorso di internazionalizzazione, Bending Spoons ha potuto contare sul sostegno di SACE, che ha garantito un finanziamento di 70 milioni erogato da Intesa Sanpaolo, con l’obiettivo di supportare l’azienda nell’acquisizioni di asset e nello sviluppo di app negli Stati Uniti, in Sud America, in Europa, in Asia e in Oceania, proseguendo così nei piani di crescita che l’hanno portata a fine 2022 ad acquisire la statunitense Evernote, con l’obiettivo primario di integrare l’offerta e diversificare il portafoglio di applicazioni.
Nata a Copenaghen nel 2013, Bending Spoons ha spostato nel 2014 la sede in Italia, Paese di origine di quattro dei suoi cinque fondatori. Oggi nei suoi uffici di Milano lavorano 350 dipendenti altamente qualificati, con oltre il 70% di background tecnico, principalmente ingegneri e scienziati. L’azienda ha un portafoglio di oltre 20 app che registrano oltre 500 milioni di download e 90 milioni di utenti attivi al mese.
“Ho sempre desiderato costruire una delle aziende migliori di sempre e provare a dimostrare che anche nel nostro Paese possono nascere realtà del calibro di Google o Apple”, ha spiegato Ferrari. L’Italia, secondo me, ha molto potenziale inespresso e risente della mancanza di modelli di ispirazione, ma noi ci abbiamo provato, vediamo dove riusciremo ad arrivare”.
E in riferimento alla rivoluzione tecnologica in atto “speriamo, almeno in questa prima fase, di riuscire a essere la frontiera di questo cambiamento visto che è da tanti anni che investiamo in intelligenza artificiale. Credo che ci sia la possibilità di aumentare la produttività di un essere umano in maniera drastica e, siccome abbiamo sempre avuto un’ossessione quasi fanatica nell’essere il più efficienti e produttivi possibile al nostro interno, cercheremo di costruire alcuni strumenti, che a loro volta ne creeranno altri, per massimizzare le potenzialità di ogni individuo. Vediamo quello che porterà il futuro”.
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