Come registrarsi al GACC per esportare prodotti alimentari in Cina

Le prospettive del mercato cinese, vasto e dinamico, dove globalizzazione, urbanizzazione e aumento del potere di acquisto si fondono con cultura e tradizioni, sono estremamente allettanti. Tuttavia, le sue caratteristiche, rappresentano una sfida piuttosto impegnativa per le aziende e i produttori stranieri.

Sebbene il mercato offra un grande potenziale di crescita, infatti, il settore food & beverage cinese è in continuo divenire, sia dal punto di vista delle nuove tendenze di mercato che delle abitudini di consumo. Questo sviluppo, d’altro canto, comporta inevitabilmente la richiesta di standard qualitativie di sicurezza alimentare più elevati

In questo articolo parleremo del GACC (General Administration of Customs of the People's Republic of China) , fornendo alla tua impresa una breve guida pratica per evitare rischi legati alla dogana. Iscriviti e scarica l'articolo completo!


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Negli ultimi 10 anni le importazioni cinesi di beni alimentari sono cresciute ad un tasso composito annuo del 12,3%, superando quelle statunitensi. Difatti, secondo l’ultima edizione del China Food Import Report - presentato lo scorso 7 novembre al China Import Food Summit - la Cina rappresenta oggigiorno il maggior importatore di alimenti al mondo, con un valore stimato delle importazioni pari a 140 miliardi di dollari nel 2023.

Con un valore dell’export che sfiora quasi gli 800 milioni di euro nel 2022 (dati Coeweb ISTAT), l'Italia è uno dei principali esportatori di prodotti agroalimentari in Cina tra i paesi dell'Unione Europea. Sebbene i casi di contraffazione siano tanti ed i palati cinesi non siano ancora perfettamente “educati” al gusto della cucina mediterranea, la consapevolezza dei consumatori cinesi riguardo alla qualità e all'autenticità dei nostri prodotti alimentari è sempre crescente ed offre numerose opportunità per differenziarsi sul mercato.

Le prospettive di questo enorme e dinamico mercato, dove globalizzazione, urbanizzazione e aumento del potere di acquisto si fondono con cultura e tradizioni, sono estremamente allettanti; tuttavia, il mercato cinese con le sue caratteristiche, rappresenta una sfida piuttosto impegnativa per le aziende e i produttori stranieri. Sebbene il mercato offra un grande potenziale di crescita, infatti, il settore food & beverage cinese è in continuo divenire, sia dal punto di vista delle nuove tendenze di mercato che delle abitudini di consumo. Questo sviluppo, d’altro canto, comporta inevitabilmente la richiesta di standard qualitativi e di sicurezza alimentare più elevati

Gravissimi episodi di frodi alimentari hanno portato il governo cinese alla necessaria stesura di norme particolarmente stringenti, volte a recuperare la fiducia dei consumatori. Altrettanto stringente è la verifica dell’applicazione delle norme: produttori ed esportatori devono quindi curare nella maniera più attenta possibile gli aspetti procedurali e documentali delle loro esportazioni verso la Cina.

Per farsi un’idea di quanto possa essere rigorosa la normativa, basti pensare che nel 2021 sono stati respinti dalle dogane cinesi 2.894 lotti di prodotti alimentari, di cui 64 provenienti dall’ Italia. La mancanza di permessi d'ispezione e quarantena è stata la ragione principale del fallimento delle importazioni (16%), seguita da un'etichetta non qualificata (15%) e dall'uso eccessivo di additivi alimentari (14%) (Guida per l'esportazione di alimenti e bevande nella Repubblica Popolare Cinese – ICE Agenzia, 2021). 

La sicurezza alimentare è infatti diventata una priorità per il governo cinese, come dimostra l’adozione della Food and Safety Law, la legge - promulgata nel giugno 2009 e modificata rispettivamente nel 2015, 2018 e 2021 - che in Cina stabilisce gli standard tecnico-qualitativi in campo alimentare, così come le procedure per l’ingresso di beni alimentari entro i confini nazionali. Ulteriore testimonianza è l’istituzione del SAMR (State Administration for Market Regulation), l’ente che esercita attività di vigilanza in relazione a: concorrenza sul mercato, monopoli, proprietà intellettuale, sicurezza alimentare, gestione della qualità, registrazioni di enti di mercato, certificazione e accreditamento, transazioni e-commerce, pubblicità, ecc. 

La GACC (General Administration of Customs of the People's Republic of China) e le Dogane locali, invece, controllano la sicurezza dei prodotti all’interno dei porti e sono responsabili della formulazione delle normative corrispondenti, nonché di altre attività relative allo sdoganamento, alla riscossione delle tariffe, all'ispezione e alla quarantena, alla registrazione del produttore, alla registrazione dell'importatore e dell'esportatore, alle statistiche doganali, alla lotta al contrabbando, all’implementazione di un sistema di valutazione e monitoraggio del rischio alimentare, e così via.

Sulla base del nuovo quadro normativo, la GACC nel 2021 ha revisionato la normativa applicabile all’importazione dei prodotti alimentari in Cina. In particolare, l’entrata in vigore dei Decreti 248 e 249 a partire dal 1° gennaio 2022 ha introdotto l'obbligo alla registrazione presso la General Administration of Customs of China delle aziende esportatrici e produttrici estere dei beni alimentari destinati ad essere importati in Cina, oltre che nuovi requisiti per quanto riguarda l’imballaggio e l’etichettatura degli alimenti importati.

Ecco una breve guida pratica, e alcuni consigli utili da seguire, per registrarsi correttamente ed evitare che la propria merce rimanga bloccata in dogana.

1. Ricerca e valutazione delle normative

Prima di iniziare il processo di registrazione, è fondamentale comprendere appieno le normative cinesi relative allo specifico tipo di prodotto alimentare che si intende esportare. È bene accertarsi di rispettare tutti i requisiti sanitari, e di sicurezza, stabiliti dalla GACC. Ci sono infatti alcuni cibi che hanno bisogno di ulteriori step per poter essere giudicati idonei all’export in Cina: prodotti come la carne e gli integratori alimentari, sono oggetto di verifiche più approfondite rispetto agli altri cibi. Per altre categorie come il pesce, i latticini, alcuni tipi di carne, prodotti a base di uovo, ed altri ancora, saranno necessarie delle certificazioni che ne garantiscano l’idoneità sul piano della sicurezza alimentare da parte delle autorità che regolano la materia sul territorio in cui viene prodotto il cibo in oggetto. 

2. Nomina di un importatore in Cina

Nelle fasi di negoziazione per la vendita di prodotti sul mercato cinese, è importante avere conferma che l'importatore che si è scelto sia correttamente registrato presso la GACC come tale. Questo è importante per non incorrere in ritardi (o evenienze più spiacevoli) all’entrata della merce nel Paese di destinazione.

3. Raccolta dei documenti necessari

La sezione del sito della GACC adibita alla registrazione dei prodotti da esportare può essere visitata in ogni sua sezione prima di procedere alla registrazione effettiva (in alcuni campi obbligatori è sufficiente inserire dei dati provvisori – poi modificabili - per accedere alla sezione seguente). In questo modo, è possibile vedere quali sono tutte le informazioni richieste per il tipo specifico di prodotto, e provvedere a preparare la documentazione completa.

4. Accesso alla piattaforma di CIFER

Prima di accedere ai moduli di registrazione, sarà necessario creare un account sulla piattaforma dedicata: China Imported Food Enterprise Registration (CIFER), attraverso cui si potranno creare e gestire tutte le eventuali registrazioni.

Una volta effettuato l’accesso, si dovrà procedere alla compilazione accurata di tutti i moduli richiesti. È importante assicurarsi di fornire informazioni precise e verificabili per evitare ritardi o complicazioni durante il processo.


Le informazioni richieste riguarderanno principalmente la tipologia del prodotto, la sua composizione, una descrizione dei processi di produzione, le analisi di laboratorio ed i certificati di conformità necessari e specifici per ogni tipologia di cibo. Verranno poi richiesti alcuni dati sullo stabilimento produttivo, come le sue dimensioni, e alcune info sullo staff operativo. Potrebbero essere richieste anche delle informazioni riguardo l’acqua utilizzata nel processo produttivo ed il suo trattamento.

5. Verifica e approvazione

Dopo aver inviato la richiesta, la GACC esaminerà attentamente la documentazione. Potrebbero essere richieste ulteriori informazioni o la correzione di eventuali errori. Se questo dovesse accadere, la GACC spiegherà esattamente di che cosa ha bisogno: si dovranno, quindi, semplicemente seguire le indicazioni. Queste eventuali richieste aggiuntive appariranno nella pagina dell’account in cui sono elencate tutte le registrazioni effettuate. Ogni registrazione riporta accanto il suo “status” ed eventualmente le richieste aggiuntive. Una volta fornite le informazioni richieste, la GACC approverà la registrazione, e questo nuovo status sarà visibile alla pagina di cui sopra. 

Alla fine della procedura, l’autorità cinese rilascia un numero di registrazione di 4 lettere “CITA” e 14 cifre, che deve essere riportato sul packaging sia esterno (imballaggio di trasporto) che interno (unità minima di vendita) prima della spedizione in Cina e nella sezione “Product Qualifications” nel modulo di dichiarazione di importazione presentato in fase di dichiarazione doganale.

6. Monitoraggio post-approvazione

Dopo l'approvazione, è consigliabile continuare a monitorare eventuali aggiornamenti normativi per rimanere informati su future evoluzioni, e mantenere una presenza sostenibile sul mercato cinese. Difatti, le normative in materia sono soggette a cambi frequenti, che potrebbero perciò richiedere delle modifiche alle registrazioni, anche se precedentemente approvate.

 

L'esportazione di prodotti alimentari in Cina è una sfida che vale la pena affrontare, ma solo con una pianificazione attenta e scrupolosa, una comprensione approfondita delle normative e un impegno costante per soddisfare le aspettative dei consumatori, ormai sempre più sofisticati. La consapevolezza crescente dei consumatori cinesi sulla qualità e l'autenticità dei prodotti italiani suggerisce infatti che c'è spazio per il successo, ma solo per coloro che sono disposti a investire nel rispetto delle normative e nell'adattamento alle esigenze del mercato cinese.

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