Accordi SACE - 09 luglio 2012

UniCredit e SACE firmano un nuovo accordo: 300 milioni di euro per l’internazionalizzazione delle piccole e delle medie imprese

UniCredit e SACE hanno finalizzato oggi un nuovo accordo per il sostegno degli investimenti delle imprese italiane all’estero.

Firmata da Raoul Ascari, Chief Operating Officer di SACE, Alessandro Cataldo e Frederik Geertman, responsabili delle reti Corporate e Family&SME di UniCredit in Italia, l’intesa prevede lo stanziamento di un plafond da 300 milioni di euro per linee di credito a medio e lungo termine a favore delle piccole e delle medie imprese italiane che investono in progetti di sviluppo delle proprie attività all’estero.

Le attività finanziabili sono molteplici. Tra queste:

− acquisto, riqualificazione o rinnovo di impianti, macchinari, attrezzature industriali e commerciali

− promozione, pubblicità, tutela di marchi e brevetti

− ricerca, sviluppo e partecipazione a fiere internazionali

− acquisizione di partecipazioni non finanziarie all’estero

− acquisto di terreni e loro riqualificazione, immobili e loro ristrutturazioni

− accordi di cooperazione e di joint venture con imprese estere.

 

I finanziamenti, per importi compresi tra 100 mila e 5 milioni di euro e con durate tra 3 e 5 anni, beneficeranno della garanzia di SACE fino al 70% e saranno erogati da UniCredit in forma di mutuo chirografario.

Le imprese che potranno accedere ai finanziamenti saranno per metà Pmi (ovvero imprese con meno di 250 dipendenti e fatturato annuo non superiore ai 50 milioni di euro, ai sensi della raccomandazione 2003/361/CE) e per la parte rimanente aziende con fatturato annuo inferiore a 250 milioni di euro; tutte dovranno avere significative attività estere e realizzare almeno il 10 per cento del fatturato al di fuori del nostro Paese pur mantenendo sede, direzione, ricerca e parte preponderante della produzione in Italia.

 

I vantaggi per le aziende sono molteplici:

− la garanzia rilasciata da SACE consente alla banca di finanziare i progetti di internazionalizzazione senza chiedere garanzie reali quali pegni e ipoteche

− specialisti di UniCredit valutano i progetti di internazionalizzazione anche sotto il profilo delle prospettive e dei piani di sviluppo dell’impresa

− l’impresa può ottenere un’assistenza personalizzata anche grazie alle competenze specialistiche rese disponibili dalla banca sui territori, oltre che al pool di esperti in operazioni cross border

 

“L’insufficienza del credito è tra i nodi più pressanti da sciogliere per consentire alle imprese di tornare su un percorso di crescita e richiede azioni di risposta concertate tra più soggetti – ha dichiarato Raoul Ascari -. L’accordo di oggi rafforza la collaborazione di SACE con il sistema bancario italiano, un’esperienza positiva che ci permette di sostenere progetti di sviluppo di un bacino sempre più ampio di Pmi. È proprio a questo segmento, più esposto alle difficoltà congiunturali, che guardiamo oggi con particolare attenzione, con una serie di iniziative concepite per rendere l’offerta assicurativo-finanziaria di SACE più flessibile e accessibile, affinché possa diventare un alleato per affrontare una crisi destinata a durare ancora a lungo”.
 

“Grazie a questo accordo con SACE - ha dichiarato Gabriele Piccini, country chairman Italia – possiamo incrementare ulteriormente il nostro supporto finanziario al necessario processo di irrobustimento della presenza delle imprese italiane all’estero. Con il progetto UniCredit per l’Italia ci siamo impegnati ad accompagnare 15 mila aziende sui mercati internazionali fornendo mezzi finanziari, servizi e consulenza. Siamo la prima banca italiana all’estero, con una presenza diretta in 50 Paesi. Possiamo quindi valorizzare e mettere a disposizione delle imprese l’esperienza, la conoscenza e i vantaggi relazionali derivanti dal nostro network internazionale. Con questo accordo potremo inoltre supportare un buon numero di piccole e medie imprese ad avere un approccio strutturato e sostenibile verso mercati divenuti indispensabili per la crescita del sistema produttivo”.
 

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