Previsioni di export SACE - 07 novembre 2017

SACE presenta ad Ancona il Rapporto Export 2017: export italiano +4% nei prossimi quattro anni, € 490 miliardi nel 2020

E' un futuro in accelerazione, tra ripresa e profondi cambiamenti, quello che attende l’export italiano nei prossimi quattro anni. Questo il quadro delineato da “Export Unchained. Dove la crescita attende il Made in Italy”, l’ultimo Rapporto Export di SACE – che insieme a SIMEST costituisce il Polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo CDP –, presentato oggi ad Ancona.

 

Al centro dell’incontro, che si è tenuto presso Confindustria Marche Nord, con alcune aziende protagoniste dell’export regionale – Clabo, Fileni, Mancini, Schnell – le previsioni export per mercati e settori, e gli strumenti assicurativo-finanziari attraverso cui le aziende locali possono incrementare la propria competitività a livello globale.

 

"Questo è un anno positivo per l’export italiano e prevediamo che il trend si mantenga tale per il prossimo triennio – ha dichiarato Livio Mignano, Head of Domestic Network di SACE. Lo scenario incoraggiante offre buone opportunità per le imprese marchigiane, che lo scorso anno hanno registrato un aumento delle vendite estere del 5,6%, ben al di sopra della media nazionale. Un territorio in cui, nel 2016, SACE e SIMEST hanno mobilitato 347 milioni di euro di risorse in favore di oltre 600 aziende. Oggi, a conferma del nostro impegno per una regione così ricettiva, viva e ricca di eccellenze, abbiamo deciso di affiancare le imprese non solo attraverso il punto già esistente a Pesaro, ma anche attraverso un nuovo ufficio ad Ancona”.

"Puntare sull'estero rappresenta un'importante opportunità di crescita per le aziende italiane - ha sottolineato Luca Silla, Responsabile Area Marketing e Business Development di SIMEST. SACE e SIMEST, unite nel Polo dell'export e dell'internazionalizzazione del Gruppo CDP, offrono un'intera gamma di prodotti assicurativo/finanziari, dedicati sia alle imprese che si apprestano a muovere i primi passi sui mercati internazionali, sia a quelle già presenti all’estero e che hanno l’esigenza di rafforzarsi”.

Andamento dell’export marchigiano: focus settori e mercati di opportunità

Le Marche sono l’ottava regione esportatrice a livello nazionale, con oltre 12 miliardi di beni esportati. Dopo un 2015 in flessione, il 2016 è stato un anno positivo per l’export marchigiano, cresciuto del 5,6%, ben al di sopra della media italiana, pari all’1,2%. Alcuni settori sono stati il fiore all’occhiello della regione: la farmaceutica, cresciuta del 44% con un forte aumento delle vendite in Belgio e Germania (dove però hanno pesato le attività infragruppo delle aziende multinazionali) , ma anche i mezzi di trasporto hanno performato bene (+41%), anche grazie al trend particolarmente positivo nei Paesi dell’Unione europea (+9%). Buona anche la performance dell'export di meccanica strumentale, soprattutto in Francia, Germania e Stati Uniti.

Tessile e abbigliamento, farmaceutica, meccanica strumentale, apparecchi elettrici e metallo rappresentano il 70% dell’export regionale. Gli altri comparti, quali, mobili, gomma e plastica, legno e carta, chimica e mezzi di trasporto (principalmente navi e imbarcazioni) hanno mostrato un trend di crescita: si tratta di settori che pesano il 20% dell'export regionale.

 

Le destinazioni dell'export regionale sono un buon mix di mercati dell’area Ue (61%) ed extra-UE (39%).  Nel 2016 l'andamento è stato lievemente in crescita nei Paesi extra-Ue (+0,7%). Cinque i mercati di destinazione che costituiscono oltre il 40% del totale esportato dalle aziende marchigiane. Si tratta di Germania, Belgio, Francia, Stati Uniti e Regno Unito; fatta eccezione per quest'ultimo, le vendite verso gli altri principali Paesi partner sono aumentate nel 2016.

Nei primi sei mesi del 2017 si è assistito a una lieve contrazione dell'export regionale: -1,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, risultato della performance negativa osservata nei Paesi dell'Unione europea (-7,5%). Tuttavia, le vendite nell'extra-Ue sono invece aumentate (+9,5%).

 

Dal punto di vista settoriale, ha inciso il risultato della farmaceutica, in rallentamento dopo un 2016 molto positivo. In netto aumento dopo un 2016 poco brillante, invece, il comparto della metallurgia, che ha registrato un +8,9% e la meccanica strumentale (+8,7%). Si segnalano infine le ottime performance dei settori della chimica e dei mezzi di trasporto, che hanno visto aumentare le vendite all’estero con tassi compresi tra il 25% e il 30%.

 

A livello di geografie di destinazione, il primo semestre dell'anno ha fatto registrare una flessione dell'export in Germania e Belgio, determinato dal calo delle vendite nel settore della farmaceutica dopo un 2016 di forte crescita. Sono in aumento al contrario, le esportazioni verso la Spagna (+12%), in particolare di metalli e meccanica strumentale. Questi stessi comparti, insieme a quello del tessile e abbigliamento, hanno invece trainato le vendite in Cina (+25,4% nel primo semestre del 2017). Si evidenzia infine il buon andamento dell'export regionale destinato in Svizzera e Polonia.

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