Operazioni SACE - 17 febbraio 2014

Con SACE la pasta italiana conquista il mondo

 

• Dopo aver “acquisito” i mercati di Europa, Stati Uniti, Russia e Giappone, il prodotto simbolo del Made in Italy è sempre più richiesto anche in Cina, Brasile ed Emirati Arabi


• SACE accompagna questo percorso di espansione al fianco di un numero crescente di imprese del settore

 

 

La pasta tiene alta la bandiera del Made in Italy nel mondo. Grazie a elevati standard qualitativi e a un indiscutibile appeal sui consumatori esteri, il prodotto simbolo del Bel Paese ha realizzato un export record per 1,8 miliardi di euro nei primi dieci mesi del 2013, mettendo a segno una crescita del 3,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Un risultato che rafforza il trend positivo avviato negli ultimi quattro anni e che continuerà grazie anche a nuovi mercati che si affacciano al settore, come Cina ed Emirati Arabi Uniti che hanno fatto registrare un incremento delle esportazioni del 33,6%, e il Brasile, al primo posto tra i mercati latinoamericani con una crescita del 16%. Cresce l’export di pasta italiana anche nei Paesi europei non Ue (+13,5%) e nella regione nordafricana in cui il tasso è più che raddoppiato.

Mentre si confermano mercati acquisiti gli Stati Uniti, il Giappone e la Russia (dove il nostro export è cresciuto del 26,4% nei primi dieci mesi del 2013). L’Unione Europea conta ancora per circa due terzi dell’export totale di pasta (+ 2,3% rispetto a ottobre 2012) con Germania, Francia e Regno Unito alla guida della classifica top destination markets e performance molto positive nei mercati dell’Est, con Polonia e Repubblica Ceca in testa (rispettivamente +27,1% e +15,2%).
 

La qualità, l’immagine e i valori positivi che trasmette l’italianità del prodotto e i contenuti salutistici che vengono attribuiti al piatto base della dieta mediterranea, determinano il successo della pasta in mercati anche molto lontani, e confermano l’Italia come primo produttore al mondo con 3,3 milioni di tonnellate per un controvalore di 4,6 miliardi di euro. Mentre tra le regioni italiane esportatrici di pasta, la Campania rimane al primo posto, con valori e ritmi di crescita sostenuti, seguita da Emilia Romagna, Veneto e Lombardia.

Rilevazioni che trovano conferma nell’operatività di SACE al fianco dei pastifici italiani:

La pasta campana conquista nuovi mercati

SACE ha garantito un finanziamento di 5 milioni di euro erogato al pastificio Rummodi Benevento per sostenere la produzione e le vendite estere di uno dei maggiori produttori italiani di pasta di semola.

SACE ha garantito un finanziamento di 2 milioni di euro erogato al pastificio campano De Matteis Agroalimentare per sostenere gli investimenti per la realizzazione di una nuova linea di produzione che consentirà di rafforzare la posizione commerciale dell'azienda sui mercati europei.

SACE ha garantito un finanziamento di 1,2 milioni di euro per sostenere le spese di adeguamento delle linee di produzione del pastificio campano Liguori. Il finanziamento consentirà di rispondere alla crescente domanda di prodotti proveniente dal Giappone.

SACE ha garantito un finanziamento da 4 milioni di euro per l’acquisto di una linea integrata per la produzione di pasta corta, macchine confezionatrici e immagazzinaggio da parte del pastificio napoletano Ferrara che consentirà di rafforzare la presenza sui mercati internazionali.
 

In Russia con l’abruzzese De Cecco

SACE ha garantito un finanziamento di 16 milioni di euro erogato a De Cecco per l’acquisizione del gruppo First Pasta, secondo player del settore delle paste alimentari in Russia.
 

Nelle Americhe, Russia e India con la Molisana

SACE ha garantito un finanziamento da 3,5 milioni di euro erogato al pastificio La Molisana per potenziare la produzione e le vendite estere in particolare nei mercati del Nord America, Brasile, India, Russia e Venezuela.

Dal Veneto, la pasta italiana cresce nei mercati avanzati
 

SACE ha garantito un finanziamento da 3 milioni di euro erogato al pastificio veneto Pasta Zara per la ristrutturazione e l’acquisto di attrezzature industriali per il sito produttivo di Rovato, che consentiranno all'azienda di servire i principali mercati dell'Europa Occidentale.

 

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