Che cos’è il Carry Trade e come funziona?
Il Carry Trade è una strategia di arbitraggio valutario che consiste nel prendere a prestito in una valuta con tassi di interesse bassi (funding currency) e reinvestire in una valuta con tassi più elevati (target currency). Il profitto deriva dal differenziale tra i due tassi, ma è esposto a costi e rischi di cambio, di tasso e di capitale.
In cosa consiste il meccanismo operativo del Carry Trade?
- Funding: si ottiene un finanziamento in una valuta “a basso costo” (es. yen giapponese).
- Investimento: si converte in una valuta “ad alto rendimento” (es. dollaro australiano) e si colloca in strumenti a tasso fisso o variabile.
- Rientro: alla scadenza, si riconverte nella valuta di origine, incassando il differenziale storico dei tassi.
Quali opportunità di guadagno offre?
- Differenziale di interesse: la principale fonte di rendimento.
- Leva finanziaria: amplifica i profitti – e le perdite.
- Diversificazione: aggiunge esposizione valutaria e tasso in portafoglio.
Quali rischi sono associati al Carry Trade?
Rischio di cambio
Un deprezzamento della valuta target riduce o azzera i guadagni.
Rischio di tasso
Variazioni impreviste nei tassi possono comprimere il differenziale.
Rischio di rimpatrio
Misure restrittive sui movimenti di capitale possono bloccare la riconversione.
Le tecniche di mitigazione del rischio e le best practice sono gestite attraverso il Risk Management.
Come gestire il rischio nel Carry Trade?
- Hedging valutario: utilizzo di forward o opzioni per coprire l’esposizione.
- Stop loss su tassi: limiti predefiniti per il differenziale.
- Monitoraggio regolatorio: verifica continua delle politiche sui capitali dei paesi coinvolti.
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