Aprire una società a Dubai: tutto quello che c'è da sapere

Con una crescita del numero di progetti dell'89,5% ed un aumento in valore degli investimenti dell'80,3%, nel 2022 Dubai si è confermata per il secondo anno consecutivo al primo posto della classifica stilata dal Financial Times in termini di attrazione dei progetti di investimento diretti esteri di tipo greenfield, rafforzando la sua posizione di hub mondiale per gli IDE. 

In questo articolo parleremo di: 

  • Vantaggi dell'aprire una società negli EAU; 
  • Licenze necessarie;
  • Dove aprire la società;
  • Quale tipo di società scegliere

 

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Con una crescita del numero di progetti dell'89,5% ed un aumento in valore degli investimenti dell'80,3%, nel 2022 Dubai si è confermata per il secondo anno consecutivo al primo posto della classifica stilata dal Financial Times in termini di attrazione dei progetti di investimento diretti esteri di tipo greenfield, rafforzando la sua posizione di hub mondiale per gli IDE.

Gli Emirati si sono classificati al primo posto nell'attrazione di progetti IDE (Integrated Development Environment) nei settori del turismo, dei servizi alle imprese, dei servizi finanziari, dei trasporti e della logistica, ma anche nei beni di consumo, nel software e nei servizi IT. Dubai, nello specifico, si è ben posizionata nel cluster delle industrie creative e nei progetti di Ricerca e sviluppo come hub per gli headquarter di progetti di investimento diretto estero, ospitando le sedi globali e regionali di società internazionali.

Svariate sono le ragioni che si nascondono dietro un output tanto positivo.

In primis, Dubai è il centro principale degli Emirati Arabi Uniti, che costituiscono  ad oggi un Paese moderno, tecnologicamente avanzato, politicamente stabile ed economicamente agiato, considerando che la sua popolazione gode di uno dei più elevati redditi pro-capite al mondo. 

Gli EAU, inoltre, rappresentano uno snodo distributivo strategico verso Medio Oriente, Africa orientale e Asia meridionale, sia per la posizione geografica che per l’efficiente sistema infrastrutturale dotato di piattaforme di stoccaggio innovative, una rete viaria ramificata e hub logistici imponenti. 

Il sistema di tassazione è estremamente vantaggioso: da giugno 2023 è stata introdotta un'imposta federale sugli utili delle imprese con reddito netto uguale o maggiore a 375.000 AED (90.800 euro circa) ad un’aliquota del 9%, che rimane comunque una tra le più basse al mondo. Al di sotto di tale soglia, le società sono esentasse. Anche l’IVA è stata introdotta recentemente (nel 2018), ed anche in questo caso l’aliquota è molto bassa: 5% per i beni standard e 0% per i beni di prima necessità (nel settore alimentare, della salute, dei trasporti e dei servizi sociali). 

Esiste poi un'ampia gamma di agevolazioni per imprese e professionisti stranieri che rende l’ambiente emiratino ulteriormente business friendly: oltre alle 53 Free Trade Zone - aree che accordano alle aziende particolari vantaggi fiscali e doganali - gli EAU hanno rivisto la normativa in tema di investimenti stranieri ed esercizio d'impresa per creare un ambiente di affari ancora più attrattivo.

A partire dal 2020, infatti, gli EAU hanno messo in atto una riforma sugli Investimenti Diretti Esteri con cui è stato abolito l’obbligo secondo cui l’assetto societario deve essere a maggioranza emiratina: i cittadini stranieri possono ora acquisire fino al 100% della proprietà delle imprese locali. Prima dell’introduzione di questa legge, l’ordinamento del Paese prevedeva che gli investitori stranieri potessero possedere solo fino al 49% del capitale di una società onshore e almeno il 51% doveva essere di proprietà di uno o più cittadini emiratini o di una società a sua volta interamente controllata da uno o più cittadini degli EAU. Contestualmente, per le S.p.A non vige più l’obbligo della presenza di un presidente e di un Consiglio di Amministrazione di nazionalità emiratina. Sono esclusi gli enti e società di proprietà statale che si ritiene operino in settori strategicamente importanti, come ad esempio esplorazione di petrolio e gas, servizi di pubblica utilità e trasporti.

Le motivazioni per aprire una società a Dubai, dunque, non mancano. Tuttavia, navigare tra le procedure di costituzione, gli aspetti fiscali e le tipologie di società richiede una conoscenza del mercato senz’altro approfondita.


Ecco cosa bisogna sapere 

Le licenze

Per poter operare negli EAU è necessario prima di tutto dotarsi di una specifica licenza. Ne esistono tre tipologie principali: commerciale, industriale e professionale. 

La licenza commerciale, come suggerisce il nome, è adatta a una vasta gamma di attività commerciali, mentre quella industriale è destinata a chi intende avviare attività manifatturiere; la licenza professionale, invece, spazia da attività artigianali a servizi come distribuzione, trasporti, intermediazione e servizi professionali come studi legali, medici e architettura. Queste licenze vengono rilasciate dal Dubai Department of Economic Development, ad eccezione di quelle legate al turismo, che sono gestite dal Department of Tourism and Commerce Marketing

Tuttavia, per determinate categorie di business, è richiesta un'approvazione preventiva da parte di ministeri e altre autorità federali, come la Banca Centrale degli Emirati Arabi Uniti, il Ministero dell'Economia e il Ministero della Salute.
Di conseguenza, è consigliato farsi affiancare da uno studio legale in loco per avere una chiara panoramica degli obblighi normativi vigenti da rispettare. In linea generale, tutte le attività commerciali e industriali a Dubai devono comunque essere registrate presso la Camera di Commercio e dell'Industria, anche se alcune richiedono l'approvazione preliminare di specifici enti governativi.

Dove aprire la società? 

La prima valutazione da fare riguarda il luogo in cui stabilire la propria società, per le diverse possibilità che sono offerte dalle leggi federali e dalle singole leggi vigenti nell’emirato.

Onshore

Si può operare “onshore” ed aprire una società nel cosiddetto Mainland di Dubai, ossia una società che sia in grado di operare all’interno del suo territorio. Quella del Mainland è una scelta sicuramente onerosa in termini di costi di set-up della struttura, ma garantisce una concorrenza “alla pari” rispetto agli operatori commerciali emiratini perché permette di penetrare direttamente nei mercati del territorio federale, di svolgere un’effettiva attività commerciale in quei mercati e di accedere ad eventuali incentivi governativi.

Free Trade Zones

Un’ulteriore interessante possibilità che viene offerta agli investitori esteri interessati a stabilirsi su Dubai è l’apertura di una società nelle Free Trade Zones: zone specifiche del territorio istituite per incoraggiare gli investimenti stranieri, grazie ad una serie di vantaggi rispetto alle aziende costituite “in land”.

Ogni Free Zone ha le sue regole, ma ci sono dei vantaggi generali quali:

  • la proprietà al 100% che, come spiegato  in precedenza,  allo stato attuale in realtà è consentita anche in Mainland;
  • esenzione dalle imposte sul reddito per un lungo periodo di tempo (oltretutto rinnovabile);
  • esenzione dai dazi d’importazione e di esportazione;
  • possibilità di trasferire, completamente e senza alcuna formalità, profitti e utili all’estero;
  • fornitura energetica abbondante e a basso costo;
  • libertà completa nell’assunzione del personale che può essere anche interamente straniero;
  • procedure d’assunzione semplici ed efficienti e disponibilità di manodopera competitiva, qualificata ed esperta;
  • supporto amministrativo da parte delle autorità della zona franca;
  • sistema bancario flessibile e abituato a operare con investitori internazionali. 

Tuttavia, quando si apre una società in una Free Zone, è permesso operare esclusivamente all'interno della specifica zona in cui è stata costituita, quindi, non è consentita la possibilità di svolgere effettiva attività commerciale nel mercato locale.

Offshore

Ultima, ma non meno interessante, possibilità offerta da Dubai è quella di poter aprire una società offshore. Si tratta della soluzione ideale per chi  desidera aprire una società a Dubai ed operare con l’estero garantendosi al contempo completa flessibilità e massima riservatezza sulla relativa partecipazione.

La società offshore, infatti, sebbene possa operare solo con l’estero permette anche di aprire un conto corrente in banca negli Emirati Arabi Uniti, oltre alla possibilità di acquistare proprietà immobiliari nel Paese. Tramite questo tipo di società si può condurre un’attività commerciale mantenendo del tutto anonima la propria identità verso i terzi, sia per quanto riguarda la proprietà della stessa società, sia per ciò che attiene ai conti correnti bancari ed ai relativi movimenti in entrata ed in uscita.

Le società offshore, infine, sono esenti da qualsiasi tipo di imposizione fiscale e non hanno alcun obbligo contabile o fiscale, salvo gli obblighi di tenuta delle fatture. Di contro, questo tipo di società non consente di lavorare con clienti degli Emirati Arabi, così come non può impiegare personale emiratino o stipulare contratti di affitto o di acquisto per immobili nel territorio. 

Quale tipo di società scegliere?

Una volta identificata la “location”, l’investitore estero intenzionato ad avviare un proprio business sul territorio di Dubai si trova a dover scegliere quale tipo di società costituire tra quelle consentite. Le varie tipologie di società commerciali che è possibile costituire a Dubai sono espressamente previste e disciplinate dalla Legge Federale sulle Società Commerciali n. 13 del 1988 (la quale è stata negli anni successivi più volte emendata ed integrata) e – tentando anche un paragone con i tipi di società ammesse dall’ordinamento italiano – sono le seguenti: 

a) Società di persone

• Società in nome collettivo (General Partnership);
• Società in accomandita semplice (Commandite);
• Impresa comune (Joint Venture);

b) Società di capitali

• Società per azioni pubblica (Public joint stock);
• Società per azioni privata (Private joint stock);
• Società a responsabilità limitata (Limited Liability Company);
• Società in accomandita per azioni (Commandite limited by shares).

Qualora un imprenditore abbia delle esigenze commerciali particolari, inoltre, potrà, ricorrere alle seguenti strutture alternative alla società:

• Apertura di una Filiale (Branch);
• Contratti di agenzia (Commercial Agency);

• Autorizzazione settoriale a condurre affari nel Paese (Business License).

Come è possibile intuire, la normativa in materia societaria è ampia e complessa. Per questa ragione, al fine di evitare di ritrovarsi con una società impossibilitata ad operare, è necessario affidarsi a dei consulenti esperti che abbiano dei contatti sul territorio per una corretta analisi e gestione del processo di costituzione e di registrazione della propria società.

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