Articoli 20 febbraio 2015

NUOVE PROSPETTIVE EGIZIANE

Con queste parole: «Indietro non si torna, sta nascendo il nuovo Egitto democratico», pronunciate lo scorso novembre dal ministro dell’Industria Munir Fakhri Abd al-Nur durante il secondo incontro annuale del Business Council italo-egiziano, il politico nordafricano ha voluto allontanare i fantasmi delle gestioni precedenti e ribadire l’inaugurazione di un nuovo corso per il suo Paese.

 

Nel gennaio 2011 la “Rivoluzione del Nilo”, alimentata dalle esigenze di rinnovamento politico, economico e sociale manifestate dal popolo egiziano, portava alla destituzione del presidente Mubarak e apriva una lunga fase di instabilità nel Paese. Oggi, dopo quattro anni di transizione, è evidente l’intenzione del presidente al-Sisi di assicurare una maggiore solidità al sistema politico e condurre l’Egitto fuori dalla stagnazione economica. Ciò passa attraverso la valorizzazione delle risorse di cui il Paese dispone, un’impresa che trova sponda nell’intraprendenza dell’industria italiana.

 

In occasione del Business Council italoegiziano, il consiglio d’affari bilaterale per il potenziamento della cooperazione economica tra i due Paesi, il presidente egiziano ha illustrato ai principali capi di azienda italiani i piani per la ricostruzione delle infrastrutture e del tessuto economico egiziano. La visita in Italia ha rappresentato la prima tappa del tour europeo di al-Sisi: un’iniziativa inedita che esprime la volontà di aprire l’economia egiziana ai mercati stranieri, rimuovendo gli ostacoli normativi e burocratici che scoraggiano la presenza degli investitori, e di lasciarsi alle spalle il terremoto politico del recente passato, creando un business climate più favorevole.

 

Il tour europeo è stato funzionale all’introduzione presso la comunità internazionale dell’importante conferenza per lo sviluppo economico che si terrà a Sharm el-Sheikh nel prossimo metà marzo. In tale sede, il governo egiziano presenterà un grande piano pluriennale di investimenti per il rilancio dell’economia del Paese, ponendosi come obiettivo una crescita vicina al 5% entro il 2016.

 

A margine del consiglio d’affari, l’accordo di collaborazione tra SACE e il governo egiziano ha posto le basi per una cooperazione di medio/lungo termine tra i due soggetti per sostenere la realizzazione di transazioni e progetti di reciproco interesse, con un’attenzione particolare a settori funzionali allo sviluppo socioeconomico dell’Egitto dove le imprese italiane possono offrire expertise e forniture di elevata qualità: infrastrutture, energia elettrica e da fonti rinnovabili, agroindustria, sistemi di irrigazione e trattamento dell’acqua.

 

Con un interscambio commerciale – che nel 2013 ha raggiunto i 6,5 miliardi di dollari e che nei primi nove mesi del 2014 ha registrato un incremento del 15% – l’Italia è il quarto partner commerciale dell’Egitto (secondo europeo). Nonostante l’instabilità politica che ne ha inevitabilmente ridotto l’operatività, le imprese italiane continuano a godere di un ottimo posizionamento all’interno del Paese, sono terze per numero tra quelle europee, generano un fatturato aggregato di circa 3,5 miliardi di euro e garantiscono più di 29 mila posti di lavoro.

 

 

L’Egitto visto da... il Desk Medio Oriente e Nord Africa di SACE

di Marco Ferioli, Responsabile Desk MENA di SACE

 

L’Egitto continua a essere un Paese centrale per l’Italia. I numeri relativi agli scambi commerciali tra i due Paesi e la radicata presenza sul territorio di numerose aziende confermano infatti l’interesse di piccoli e grandi operatori italiani attratti da un mercato domestico di oltre 80 milioni di consumatori; inoltre la possibilità di accedere a economie chiave, beneficiando dei vari accordi commerciali multilaterali e bilaterali, in particolare quelli conclusi con i Paesi medio orientali e africani, rappresenta un ulteriore incentivo per le imprese che vedono l’Egitto come un hub nell’ambito delle proprie strategie di internazionalizzazione.

 

Le previsioni di una ripresa dell’economia domestica, che fornisce uno stimolo importante ai consumi locali, e il via libera delle autorità ai progetti pubblici prioritari – tra cui quelli volti a potenziare la generazione elettrica a livello nazionale e la rete di trasporti – daranno nuovo dinamismo a un mercato rimasto, negli ultimi anni, sotto la lente di ingrandimento. Inoltre il rinnovato interesse di società straniere, brand globali e Pmi, che tornano a guardare – e investire – al Paese, e il sempre maggiore coinvolgimento di donors e istituzioni finanziarie internazionali costituiscono un segnale di fiducia e un riconoscimento dei progressi in termini di stabilizzazione della situazione politica e di sicurezza e di ripresa dell’economia.

 

In tale senso, la conferenza sugli investimenti di Sharm el-Sheikh è l’occasione per lanciare un numero di progetti che vede a vario livello la partecipazione dei privati. Le istituzioni egiziane hanno preso coscienza della necessità di introdurre misure in grado di attrarre il settore privato, comprese quelle relative alla protezione degli investitori e al miglioramento della qualità del business climate.

 

L’impegno delle autorità locali si è diretto a rassicurare gli operatori economici, in seguito alla rivoluzione del 2011, sugli indirizzi di politica economica e su temi operativi che hanno risentito dell’instabilità istituzionale, tra cui garanzie e incentivi sugli investimenti, procedimenti legali e risoluzione di precedenti contratti e appalti. Il governo sta affrontando inoltre alcuni dei temi annosi: in primis la questione dei sussidi, l’approvvigionamento energetico e lo sviluppo infrastrutturale che si riflettono fortemente sull’attività delle imprese nel Paese.

 

Nonostante le sfide politiche ed economiche degli ultimi anni, SACE ha sempre mantenuto un approccio di apertura nei confronti dell’Egitto che rappresenta infatti il primo Paese in Nord Africa sia in termini di esposizione complessiva, con un portafoglio di impegni assicurati di 480 milioni di euro, che in termini di pipeline, con la valutazione di nuovi progetti per un valore complessivo di oltre 1 miliardo di euro.

 

Per sostenere le imprese italiane che continuano a trovare nella sponda sud del Mediterraneo una destinazione privilegiata per i propri investimenti ed esportazioni, SACE ha recentemente costituito un Desk dedicato al Medio Oriente e Nord Africa, la seconda area in termini di esposizione nel portafoglio SACE con circa 4,8 miliardi di euro, pari all’11% dell’esposizione totale.

 

Inoltre, SACE ha recentemente rinnovato il proprio impegno con il Paese, firmando un Memorandum of Understanding con il Ministero dell’Industria locale e ponendo le basi per una più stretta collaborazione in settori strategici per l’Egitto, settori in cui il Made in Italy può rappresentare un valore aggiunto e ben posizionarsi per cogliere le opportunità esistenti e che si apriranno nei prossimi mesi.

  

 

Foto: Bruno Zanzottera/Parallelozero  

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