Articoli 13 giugno 2014

LA CINA E L'E-COMMERCE

a cura di Jesa Investment

 

 

In dieci anni la Cina ha cambiato volto: è diventata tra i maggiori mercati al mondo per beni di consumo dopo gli Stati Uniti e il Giappone, per altro in declino, e si prepara a diventare il primo in assoluto nel 2020.

 

La continua urbanizzazione ha favorito la creazione di diverse megalopoli, che sono poi il principale bacino dei consumatori; la rapida evoluzione del mercato e la crescita costante del fabbisogno hanno generato numerose opportunità per diversi settori industriali. Uno di questi è il food & beverage.

 

Negli ultimi cinque anni, il numero di persone che, in Cina, acquistano cibo o bevande è praticamente raddoppiato. Se all’aumento del potere di acquisto di larghi strati della popolazione si aggiungono il cambiamento dei gusti e la maggior attenzione alla genuinità e alla qualità dei prodotti, si arriva facilmente a comprendere come l’import cinese di alimenti e bevande provenienti da Europa e Stati Uniti triplicatesi sia triplicato nell’arco di un solo lustro.

 

E il Paese asiatico rappresenta un terreno fertile anche per l’export italiano, fortissimo in questo settore. Non a caso, secondo l’ultimo Rapporto Export di SACE l’intera filiera agroalimentare, trainata proprio dal settore alimentari & bevande, sarà il comparto a maggior potenziale di crescita estera nei prossimi quattro anni, con un tasso medio annuo del 9% a livello globale che arriverà al 12% sul mercato cinese. Secondo le rilevazioni dell’Institute of Grocery Distribution, il mercato alimentare cinese è aumento del 76% dal 2007, e vale oggi 980 miliardi di dollari.

 

La crescita demografica, la progressiva urbanizzazione e l’espansione della classe media (prevista al raddoppio nel 2020) sono chiaramente il driver principale dell’impennata dei consumi di massa in Cina.

 

Discorso a parte merita il mondo del lusso. In Cina ci sono più di 1.265.000 milionari. Sono loro a fare la differenza, e quindi a determinare i trend dell’export internazionale in un momento in cui i beni alimentari d’importazione sono ancora visti in Cina come un lusso non per tutti, da riservarsi solo per occasioni speciali.

 

Un alimento importato costa circa il doppio di quello che costerebbe nel suo mercato di origine. Per la stragrande maggioranza della popolazione sarebbe impossibile basare l’alimentazione quotidiana esclusivamente su questo tipo di prodotti.

 

Ma dove si deve andare in Cina per acquistare o consumare alimenti e bevande d’importazione?

 

Sicuramente in una grande città, diciamo in una delle first-tier cities, magari in un ristorante straniero o in un hotel di lusso. Il numero crescente di hotel a cinque stelle, ristoranti stranieri e provider di catering specializzati fa sì che il settore Horeca (acronimo di Hotellerie-Restaurant-Café) sia il principale bacino di domanda per l’export di food & beverage.

 

Dall’altro lato, però, un ruolo strategico lo gioca la grande distribuzione organizzata, con catene come Carrefour, Wal-Mart e Tesco, mentre per i prodotti di fascia alta stanno diventando sempre più importanti catene come Ole, Better Life Together e City Shop.

 

Infine ci sono le piattaforme di e-commerce, diffusissime per tutti i prodotti di alta qualità sia nazionali sia esteri: yhd.com, cityshop.com, fieldschina.com. Queste piattaforme sono un interessantissimo canale d’entrata per il mercato cinese specialmente per le imprese più piccole che normalmente sperimentano grosse difficoltà per inserirsi da sole o attraverso le grandi catene distributive.

 

Ci sono molte piccole realtà di nicchia che attraverso questi canali possono trovare il supporto infrastrutturale e logistico adeguato per proporsi a un mercato dove la domanda esiste, sì, ma le difficoltà operative sono tante. E anche se l’e-commerce aiuta ad aggirare queste difficoltà, chiaramente non è in grado di eliminarle.

 

Prima di perseguire una qualsivoglia strategia anche in quest’ambito è fondamentale comprendere bene il target a cui ci si vuol rivolgere, sia questo ristretto o una massa ampia di consumatori, e la sostenibilità della propria offerta: un processo di posizionamento sul mercato, questo, che necessita di un confronto con un partner esperto del contesto.

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