Rapporto Export - 01 agosto 2018

Futuro in crescita per l’export campano: Paesi e settori su cui puntare

L’effetto Trump sui mercati internazionali, il possibile rischio di guerre commerciali e l’aumento di episodi di violenza politica. Su quali Paesi e settori possono puntare le aziende campane per cogliere le opportunità offerte dai mercati internazionali?

 

Keep Calm & Made in Italy”, l’ultimo Rapporto Export a cura del Polo SACE SIMEST (Gruppo CDP) delinea, nonostante la presenza di diverse complessità, un quadro positivo per l’export italiano e delle sue regioni.

 

La Campania è la prima regione esportatrice del Mezzogiorno grazie ai 10 miliardi di euro di beni venduti all’estero nel corso del 2017: un risultato in aumento del 4% rispetto al 2016.

 

L’export campano ha tutto il potenziale per proseguire nella sua crescita e cogliere le opportunità offerte dai mercati esteri, sia quelli avanzati sia quelli emergenti, anche in un contesto complesso e ricco di incognite. SACE SIMEST è presente in Campania con l’ufficio di Napoli, grazie al quale nel corso del 2017 ha mobilitato risorse per oltre 175 milioni di euro a supporto dell’export e dell’internazionalizzazione di più di 1000 aziende.

 

 

 

Rapporto Export SACE 2018 | Settori e mercati di opportunità per l’export campano

 

La Campania si conferma la prima regione esportatrice del Mezzogiorno, nona su scala nazionale, grazie a un aumento del 4% dei beni venduti nel 2017, pari a oltre 10 miliardi di euro.

 

I settori che hanno guidato la crescita delle esportazioni sono i mezzi di trasporto (+16,7%) specialmente il comparto automotive, i prodotti in metallo (+15,7%) e la farmaceutica (+9,6%). Insieme, questi settori coprono più di un terzo del totale delle vendite di beni sui mercati esteri.

 

Con un +0,5%, rimangono stabili alimentari e bevande, il primo settore per la regione: da segnalare in special modo la forte crescita dell’export verso Spagna e Polonia e la buona performance registrata in Francia e Australia.

 

Tra le principali geografie di destinazione, il 2017 è stato un anno particolarmente positivo per le esportazioni dirette verso i principali partner commerciali della regione, ovvero Stati Uniti (+10,1%), Svizzera (+10,6%), Spagna (+28,7%) e Polonia (+39,8%).

 

Questo trend positivo prosegue anche nel primo trimestre del 2018, durante il quale l’export campano ha fatto segnare un ottimo +8,3% rispetto ai primi tre mesi dell’anno precedente, con picchi del +20,6% per i prodotti in metallo, +15,2% per i mezzi di trasporto e +6,4% per la farmaceutica. Ad aumentare sono in particolare le esportazioni verso la Germania (+33,8%), grazie alla crescita dei settori degli alimentari e bevande, apparecchi elettrici, gomma e plastica e prodotti in metallo.

 

 

Slide settori e paesi - CampaniaÈ specialmente al di fuori delle destinazioni tradizionali che le esportazioni della regione hanno il maggiore potenziale di crescita davanti a sé. Il Rapporto SACE ha individuato, settore per settore, diversi mercati emergenti che offriranno nei prossimi anni ottime opportunità per le imprese campane: il Sud America (Perù, Messico e, con profili di rischio più elevati, Brasile) sarà un mercato dal buon potenziale per il settore dei mezzi di trasporto; ottime possibilità per l’export anche nell’area asiatica, in particolare il Giappone per il tessile e abbigliamento e la Corea del Sud per la farmaceutica.

 

 

 

 

Keep Calm & Made in Italy | Le previsioni dell’export italiano per il 2018-2021

 

Quello delineato nel Rapporto Export 2018 di SACE SIMEST è un quadro di opportunità per le imprese italiane. Nonostante le incertezze e il clima di tensione geopolitica, nel prossimo quadriennio l’export italiano continuerà infatti ad avanzare (+5,8% nel 2018 e +4,5% nel triennio successivo) sfiorando i 500 miliardi di euro già nel 2019 e superando i 540 miliardi nel 2021.

 

Lo Studio, che include le previsioni 2018-2021 sull’andamento delle esportazioni italiane per Paesi e settori e fornisce approfondimenti sui fenomeni globali a maggiore impatto, prospetta un quadro di vigile ottimismo per le nostre imprese esportatrici. Da qui il titolo del Rapporto, un invito a puntare ancora sulla qualità del Made in Italy senza cadere negli allarmismi derivanti da un’ipotetica escalation protezionistica, il cui rischio di accadimento rimane ad ogni modo circoscritto (nell’ordine del 5-10%).

 

Lo studio contiene anche una mappatura delle geografie a più alto potenziale per esportazioni e investimenti italiani nel medio-lungo termine: 15 Paesi “irrinunciabili” (Arabia Saudita, Brasile, Cina, Emirati Arabi Uniti, India, Indonesia, Kenya, Messico, Perù, Qatar, Repubblica Ceca, Russia, Stati Uniti, Sudafrica e Vietnam) che da soli hanno intercettato 95 miliardi di euro di vendite nel 2017 e 5 nuove promesse (Turchia, Senegal, Colombia, Filippine e Marocco) per le quali è attesa una crescita significativa nei prossimi anni. 

 

Un ampio focus è dedicato al settore infrastrutturale, elemento chiave per rafforzare la proiezione internazionale dell’Italia e aiutare il Paese a recuperare 70 miliardi di euro di “export perduto”.

 

Leggi il Rapporto Export 2018 completo >>

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